I draghi sono creature mitico - leggendarie, presenti nell’immaginario come esseri sia malefici sia benefici. La presenza del drago in moltissime culture, fa supporre che la sua immagine emerga dall’inconscio collettivo, che conserva la memoria degli animali preistorici. In oriente il drago era una vera e propri divinità, tanto che il trono dell’imperatore cinese era detto il Trono del Drago, e la sua faccia il Volto del Drago. Le credenze cinesi affermano anche che alla morte di un imperatore, esso volasse in cielo sotto forma di drago, e che quando un drago si alza in volo la pressione delle zampe sulle nuvole provoca la pioggia.
Nelle leggende, i draghi sono visti come creature prodigiose: si riteneva che le ossa, così come il loro sangue, potessero avere elevate proprietà curative.
Il loro sviluppo poteva durare molti secoli prima di raggiungere la piena maturità, si narrava che un uovo di drago impiegasse non meno di un secolo per schiudersi; inoltre solo dopo altre centinaia di anni il drago raggiungerà il suo massimo sviluppo con la crescita sulla testa di lunghe corna ramificate.
Naturalmente, grazie alla loro grande longevità, queste creature, che è estremamente riduttivo chiamare semplicemente “animali”, acquisivano una conoscenza e una saggezza senza pari… eh già, perché il Drago ha anche un’intelligenza superiore a quella dell’uomo!
Per i Celti invece il drago era l’animale più forte, più sacro, il simbolo del comando e della figura del leader. Pendragon è la parola celtica per indicare il capo. Simbolo di protezione e ricchezza, il drago non è un mostro da superare, ma il supremo guardiano del tesoro. Nella psicologia junghiana il drago rappresenta l’ombra, la parte oscura di noi stessi che dobbiamo conoscere e integrare; alla fine, l’unico vero nemico siamo solo noi stessi.
Se ti piacciono i draghi, significa che sei attratto dalla magia e dal soprannaturale. Hai molta energia psichica e sei saggio e profondo. Potresti essere un catalizzatore di energie spirituali di cambiamento e trasformazione, per te stesso e per gli altri. A volte puoi sorprendere gli altri per la tua capacità intrinseca di affrontare prove o cambiamenti che sembrano impossibili. Al momento opportuno, puoi diventare un feroce protettore delle tue cause e dei tuoi diritti. Esistono quattro differenti tipi di draghi:
Draghi d’Acqua, Draghi di Terra, Draghi di Aria e Draghi di Fuoco.
Il Drago d’Acqua - passione, profondità, emozione, collegamento
Nelle leggende, i draghi sono visti come creature prodigiose: si riteneva che le ossa, così come il loro sangue, potessero avere elevate proprietà curative.
Il loro sviluppo poteva durare molti secoli prima di raggiungere la piena maturità, si narrava che un uovo di drago impiegasse non meno di un secolo per schiudersi; inoltre solo dopo altre centinaia di anni il drago raggiungerà il suo massimo sviluppo con la crescita sulla testa di lunghe corna ramificate.
Naturalmente, grazie alla loro grande longevità, queste creature, che è estremamente riduttivo chiamare semplicemente “animali”, acquisivano una conoscenza e una saggezza senza pari… eh già, perché il Drago ha anche un’intelligenza superiore a quella dell’uomo!
Per i Celti invece il drago era l’animale più forte, più sacro, il simbolo del comando e della figura del leader. Pendragon è la parola celtica per indicare il capo. Simbolo di protezione e ricchezza, il drago non è un mostro da superare, ma il supremo guardiano del tesoro. Nella psicologia junghiana il drago rappresenta l’ombra, la parte oscura di noi stessi che dobbiamo conoscere e integrare; alla fine, l’unico vero nemico siamo solo noi stessi.
Se ti piacciono i draghi, significa che sei attratto dalla magia e dal soprannaturale. Hai molta energia psichica e sei saggio e profondo. Potresti essere un catalizzatore di energie spirituali di cambiamento e trasformazione, per te stesso e per gli altri. A volte puoi sorprendere gli altri per la tua capacità intrinseca di affrontare prove o cambiamenti che sembrano impossibili. Al momento opportuno, puoi diventare un feroce protettore delle tue cause e dei tuoi diritti. Esistono quattro differenti tipi di draghi:
Draghi d’Acqua, Draghi di Terra, Draghi di Aria e Draghi di Fuoco.
Il Drago d’Acqua - passione, profondità, emozione, collegamento
Porta alla luce quanto è nascosto. Memorie e desideri che possono anche essere stati a lungo dimenticati e repressi nell’Inconscio, possono emergere spaventandoci o confondendoci con la loro apparente negatività o distruttività. Affrontare queste esperienze con compassione e coraggio, alla fine, ci porterà ad un’esperienza di maggiore profondità d’animo e ad un più grande senso di collegamento con la vita. Pur potendo sperimentare, a volte, la sopraffazione emotiva, nel tempo sarai capace di guadagnare equilibrio e stabilità integrando questi forti sentimenti nella tua coscienza.
Il Drago di Terra - forza, potere, potenziale, ricchezza
Ci porta a confrontarci con il nostro potenziale. In noi c’è una stanza del tesoro piena di ricchezze – di potenzialità, di capacità - che possiamo imparare ad usare. Può darsi che in passato l’accesso ci sia stato negato dal guardiano di questo tesoro. Ma ora stiamo arrivando a comprendere che questo guardiano, a volte feroce, non è in realtà che un aspetto di noi stessi. Man mano che impareremo a conoscere e ad amare il Drago di Terra, diventeremo anche capaci di schiudere i segreti del nostro cuore e simultaneamente ci troveremo a scoprire la bellezza e il potere che riposano nei cuori di quelli che ci circondano e nella terra stessa.
In tempi antichi, tumuli e steli celebrativi, cerchi di pietre e singole pietre erette erano posizionati con un grande senso di riverenza per la terra e la consapevolezza del loro intrinseco potere spirituale. Quando un tumulo era riempito di oggetti tombali di valore per accompagnare la morte del guerriero o del capo, è molto probabile che gli antichi Druidi invocassero gli spiriti guardiani a guardia dei tesori, proprio come i sacerdoti egiziani invocavano spiriti perché custodissero i tesori delle tombe reali e spaventassero i potenziali dissacratori. Nel corso del tempo questi guardiani hanno assunto sembianze di mostruosi draghi che custodivano gelosamente i loro tesori in tumuli come il “Tesoro del Drago” di Oxfordshire, i tumuli di Old Field nello Shropshire, i tumuli di Drakelow nel Derbyshire e nel Worcestershire, e il tumulo di “Drake Howe” nello Yorkshire. Esiste anche un lungo tumulo che si suppone contenesse le ossa di un drago ucciso e bruciato a Walmsgate, una corruzione di “Wormsgate” (n.d.t: – worm – verme) nel Lincolnshire.
Certo è che non troviamo tesori soltanto nei tumuli sepolcrali. Anche tesori sotterrati in certe colline beneficiano della guardia di un drago, come il Wormelow Tump in Herefordshire e il Money Hill a Gunnarton Fell in Northumberland. Sotto la collina-fortezza dell’Età del Ferro di Cissbury giace un deposito d’oro che può essere raggiunto soltanto attraverso un passaggio sotterraneo di due miglia; nessuno ha mai avuto successo nello scoprire il tesoro perché a mezza strada del tunnel si ergono due draghi guardiani.
La credenza nell’esistenza di draghi guardiani del tesoro è più forte in Galles che in Inghilterra, sebbene questi abbiano la tendenza a vivere nelle dense foreste e sulle colline solitarie piuttosto che in tumuli sepolcrali. Una caratteristica interessante di tutti i racconti che riguardano draghi di terra è che, a differenza di quelli di aria, di fuoco e d’acqua, questi hanno contatti minimi, quando ne hanno, con gli esseri umani – nessuno cerca di ucciderli, né loro si lanciano in devastanti razzie nelle campagne circostanti. Se ne stanno piuttosto a riposare nascosti e inattivi, a meno che non vengano disturbati. Per quanto ritratti senza alcuna traccia di crudeltà, come un vulcano dormiente portano in loro un potenziale di minaccia e pericolo che potrebbe ridestarsi. Ognuno di noi, forse, ha in se stesso draghi di questo tipo a guardia delle sue ricchezze interiori. Partendo dal presupposto che nessuno debba violare lo splendore del nostro sé più profondo, il drago a volte può negare l’accesso a queste riserve di potere e di potenziali persino alla nostra coscienza che sta risvegliandosi.
Il Drago di Terra non lo troviamo soltanto nelle grotte o al centro dei tumuli o delle colline, lo troviamo anche attorcigliato intorno alle stesse. Un simbolo molto potente del viaggio di autoconoscenza e di ricerca spirituale è il labirinto, la spirale, che a volte riscontriamo nei solchi rilevati sui lati di certe colline, come quella di Glastonbury Tor, o quella di Bignor Hill nel Sussex. Secondo la leggenda del drago di Linton, la forma spiraliforme della Collina di Wormington venne a crearsi quando il drago, nei sussulti della sua morte, si attorcigliò intorno alla collina e si contrasse, strizzandola fino a farle assumere la forma che ha attualmente.
C’è un collegamento fra il drago che sonnecchia attorcigliato intorno alla collina o intorno al tesoro nella grotta del cuore e la creatura che noi scopriamo al centro del labirinto o della spirale. Sono entrambi aspetti di noi stessi – entrambi possono essere visti come Guardiani di Soglia – entrambi devono essere rispettati ed amati, ma anche sfidati, e forse addirittura in certi casi vinti. Che il labirinto sia quello classico a sette anelli, come quello che vediamo nelle incisioni del sesto secolo ritrovate a Hollywood, in Irlanda, e a Tintagel in Cornovaglia, o semplicemente la triplice spirale trovata nei siti più antichi di Newgrange in Irlanda o di Achnabrek in Scozia, è opinione comune che questi simboli rappresentino il viaggio dell’anima dentro e fuori un’incarnazione. Se possiamo confrontare il drago guardiano della casa del tesoro dell’anima e dell’Altromondo con sincerità e umiltà, questa creatura ci guiderà attraverso il labirinto del cuore del mondo a trovare ispirazione e coraggio per rinascere nel tempo e nello spazio.
In tempi antichi, tumuli e steli celebrativi, cerchi di pietre e singole pietre erette erano posizionati con un grande senso di riverenza per la terra e la consapevolezza del loro intrinseco potere spirituale. Quando un tumulo era riempito di oggetti tombali di valore per accompagnare la morte del guerriero o del capo, è molto probabile che gli antichi Druidi invocassero gli spiriti guardiani a guardia dei tesori, proprio come i sacerdoti egiziani invocavano spiriti perché custodissero i tesori delle tombe reali e spaventassero i potenziali dissacratori. Nel corso del tempo questi guardiani hanno assunto sembianze di mostruosi draghi che custodivano gelosamente i loro tesori in tumuli come il “Tesoro del Drago” di Oxfordshire, i tumuli di Old Field nello Shropshire, i tumuli di Drakelow nel Derbyshire e nel Worcestershire, e il tumulo di “Drake Howe” nello Yorkshire. Esiste anche un lungo tumulo che si suppone contenesse le ossa di un drago ucciso e bruciato a Walmsgate, una corruzione di “Wormsgate” (n.d.t: – worm – verme) nel Lincolnshire.
Certo è che non troviamo tesori soltanto nei tumuli sepolcrali. Anche tesori sotterrati in certe colline beneficiano della guardia di un drago, come il Wormelow Tump in Herefordshire e il Money Hill a Gunnarton Fell in Northumberland. Sotto la collina-fortezza dell’Età del Ferro di Cissbury giace un deposito d’oro che può essere raggiunto soltanto attraverso un passaggio sotterraneo di due miglia; nessuno ha mai avuto successo nello scoprire il tesoro perché a mezza strada del tunnel si ergono due draghi guardiani.
La credenza nell’esistenza di draghi guardiani del tesoro è più forte in Galles che in Inghilterra, sebbene questi abbiano la tendenza a vivere nelle dense foreste e sulle colline solitarie piuttosto che in tumuli sepolcrali. Una caratteristica interessante di tutti i racconti che riguardano draghi di terra è che, a differenza di quelli di aria, di fuoco e d’acqua, questi hanno contatti minimi, quando ne hanno, con gli esseri umani – nessuno cerca di ucciderli, né loro si lanciano in devastanti razzie nelle campagne circostanti. Se ne stanno piuttosto a riposare nascosti e inattivi, a meno che non vengano disturbati. Per quanto ritratti senza alcuna traccia di crudeltà, come un vulcano dormiente portano in loro un potenziale di minaccia e pericolo che potrebbe ridestarsi. Ognuno di noi, forse, ha in se stesso draghi di questo tipo a guardia delle sue ricchezze interiori. Partendo dal presupposto che nessuno debba violare lo splendore del nostro sé più profondo, il drago a volte può negare l’accesso a queste riserve di potere e di potenziali persino alla nostra coscienza che sta risvegliandosi.
Il Drago di Terra non lo troviamo soltanto nelle grotte o al centro dei tumuli o delle colline, lo troviamo anche attorcigliato intorno alle stesse. Un simbolo molto potente del viaggio di autoconoscenza e di ricerca spirituale è il labirinto, la spirale, che a volte riscontriamo nei solchi rilevati sui lati di certe colline, come quella di Glastonbury Tor, o quella di Bignor Hill nel Sussex. Secondo la leggenda del drago di Linton, la forma spiraliforme della Collina di Wormington venne a crearsi quando il drago, nei sussulti della sua morte, si attorcigliò intorno alla collina e si contrasse, strizzandola fino a farle assumere la forma che ha attualmente.
C’è un collegamento fra il drago che sonnecchia attorcigliato intorno alla collina o intorno al tesoro nella grotta del cuore e la creatura che noi scopriamo al centro del labirinto o della spirale. Sono entrambi aspetti di noi stessi – entrambi possono essere visti come Guardiani di Soglia – entrambi devono essere rispettati ed amati, ma anche sfidati, e forse addirittura in certi casi vinti. Che il labirinto sia quello classico a sette anelli, come quello che vediamo nelle incisioni del sesto secolo ritrovate a Hollywood, in Irlanda, e a Tintagel in Cornovaglia, o semplicemente la triplice spirale trovata nei siti più antichi di Newgrange in Irlanda o di Achnabrek in Scozia, è opinione comune che questi simboli rappresentino il viaggio dell’anima dentro e fuori un’incarnazione. Se possiamo confrontare il drago guardiano della casa del tesoro dell’anima e dell’Altromondo con sincerità e umiltà, questa creatura ci guiderà attraverso il labirinto del cuore del mondo a trovare ispirazione e coraggio per rinascere nel tempo e nello spazio.
Il Drago d’Aria – ispirazione, visione interiore, vitalità
Venire in contatto con il Drago d’Aria può avere un effetto fulminante per psiche e intelletto, ed è per questo che va trattato con attenzione e considerevole rispetto. A volte si manifesta con improvvisi lampi di illuminazione. Il Drago d’Aria porta visione e chiarezza al tuo pensiero e alla tua immaginazione. Come vettore di poteri divini, il Drago d’Aria può essere visto come un messaggero del Dio del Cielo.
Da qualche parte nelle regioni montagnose di Snowdonia, in Galles, si trovano i resti dell’antica città di Emrys, dimora degli alchimisti druidi conosciuti come Pheryllt. Nella tradizione gallese, questa città di ambrosia era anche conosciuta come Dinas Affaraon – “la città dei poteri più alti”.
Qui abitavano i draghi di Beli, una delle principali divinità britanniche. Il bardo Taliesin descrive uno di questi draghi nel suo poema Protection of the Honey Isle: “Una profonda caverna si apre davanti a me, e grandi rocce le fanno ombra. Il drago esce e striscia verso le coppe del canto”.
Dalle caverne sovrastanti la campagna, i draghi emergevano per essere attaccati al carro della dea Ceridwen. I draghi d’aria, principalmente volano liberi e solitari.
Nella tradizione dei Druidi, il drago volante è una creatura del Dio del Cielo – proveniente magari dalla costellazione Draco, vicina alla Stella Polare. Rappresenta la discesa dello spirito, una visita da un altro mondo, un invito a salire a più alti livelli di coscienza. Come il fulmine e il tuono, il drago può essere terribile, portatore di distruzione. Ma se trattato con rispetto e se preso come un alleato, può aiutarci a viaggiare nel mondo dello spirito, a spingerci ancora più avanti nel mondo dell’illuminazione.
Il Drago di Fuoco – trasmutazione, maestria, energia
Venire in contatto con il Drago d’Aria può avere un effetto fulminante per psiche e intelletto, ed è per questo che va trattato con attenzione e considerevole rispetto. A volte si manifesta con improvvisi lampi di illuminazione. Il Drago d’Aria porta visione e chiarezza al tuo pensiero e alla tua immaginazione. Come vettore di poteri divini, il Drago d’Aria può essere visto come un messaggero del Dio del Cielo.
Da qualche parte nelle regioni montagnose di Snowdonia, in Galles, si trovano i resti dell’antica città di Emrys, dimora degli alchimisti druidi conosciuti come Pheryllt. Nella tradizione gallese, questa città di ambrosia era anche conosciuta come Dinas Affaraon – “la città dei poteri più alti”.
Qui abitavano i draghi di Beli, una delle principali divinità britanniche. Il bardo Taliesin descrive uno di questi draghi nel suo poema Protection of the Honey Isle: “Una profonda caverna si apre davanti a me, e grandi rocce le fanno ombra. Il drago esce e striscia verso le coppe del canto”.
Dalle caverne sovrastanti la campagna, i draghi emergevano per essere attaccati al carro della dea Ceridwen. I draghi d’aria, principalmente volano liberi e solitari.
Nella tradizione dei Druidi, il drago volante è una creatura del Dio del Cielo – proveniente magari dalla costellazione Draco, vicina alla Stella Polare. Rappresenta la discesa dello spirito, una visita da un altro mondo, un invito a salire a più alti livelli di coscienza. Come il fulmine e il tuono, il drago può essere terribile, portatore di distruzione. Ma se trattato con rispetto e se preso come un alleato, può aiutarci a viaggiare nel mondo dello spirito, a spingerci ancora più avanti nel mondo dell’illuminazione.
Il Drago di Fuoco – trasmutazione, maestria, energia
Il Drago di Fuoco porta vitalità, entusiasmo, coraggio e una notevole capacità di superare gli ostacoli e di trovare l’energia necessaria per affrontare i problemi della vita. Avere il potente Drago di Fuoco come alleato ti farà immediatamente capace di esprimere le qualità necessarie ad essere leader o maestro. Con molta attenzione e capacità, il drago darà carburante al tuo fuoco interiore che potrà essere diretto e canalizzato con una precisione quasi da laser per aiutarti a superare prove e raggiungere obiettivi.
Il padre di Re Artù, Uther, una volta ebbe la visione di un drago fiammeggiante. Rimase così colpito da chiedere immediatamente ai suoi sacerdoti druidi di spiegargliene il significato. Gli fu detto che un tale drago fiammeggiante significava che sarebbe diventato re. Uther decise allora di chiamarsi “Pendragon”, che significa “Testa di Drago”. Fu a quel punto che il drago divenne l’emblema araldico e l’animale totemico della più grande linea di discendenza di re inglesi – i Pendragons.
Questo fatto, che segna le fondamenta della storia di Artù, ci dà l’opportunità di comprendere il Drago di Fuoco. Ognuno dei quattro draghi, quello d’acqua, di terra, di aria e di fuoco, rappresenta energia e potere, ma ognuno media le stesse energie in un modo diverso e, alla fine, saremo chiamati a integrare ed armonizzare questi quattro differenti tipi di “energia dragonica” nel nostro essere. L’energia del Drago di Fuoco ha a che vedere con l’essere re, l’essere leader, il governare, l’essere maestri. Per questo i Druidi furono capaci di interpretare con tanta accuratezza la visione di Uther. Si dice che suo figlio, Artù, portasse un drago dorato sull’elmetto a simboleggiare il suo rango, e il drago di fuoco ha continuato ad essere simbolo, da allora, di autorità e potere.
I draghi di questi racconti di antica tradizione sono raffigurati come maligni, ma nella tradizione dei Druidi il drago di fuoco ha una valenza neutra – di fatto, il drago è maligno o benigno in accordo al nostro grado di evoluzione. Non tutta la conoscenza può essere usata da tutti, non ogni potere può essere usato da tutti. Sono ben noti i pericoli nei quali si può incorrere se potere e conoscenza cadono in mani corrotte. Il Drago di Fuoco è maligno soltanto se è incontrato da chi non è preparato o non è sufficientemente forte da potere sostenere le energie che rappresenta – a questo punto ci si può sentire esauriti o “bruciati”. Il Drago di Fuoco è a guardia del tesoro del Fuoco Interiore che brucia in ognuno di noi e che nella tradizione druidica è chiamato Fuoco del Drago, o Nwyre, ma che comunque è più vastamente conosciuto in Oriente con il nome di Kundalini. Questo fuoco circola attraverso i nostri centri psichici, o chakra, e il suo risveglio prematuro, indotto con l’uso di droghe o di tecniche esoteriche non appropriate, può portare a gravi disturbi psicologici e persino a malattie fisiche. Non c’è da meravigliarsi, quindi, che il drago che sta a guardia di questa potente energia sia raffigurato come feroce, per le gravi conseguenze che possono derivare dal cattivo uso della sua potenza
Da: http://cittadiluce.forumattivo.eu/t79-il-drago-come-animale-totem
L’oracolo dei druidi di Philip e Stephanie Carr-Gomm
Il padre di Re Artù, Uther, una volta ebbe la visione di un drago fiammeggiante. Rimase così colpito da chiedere immediatamente ai suoi sacerdoti druidi di spiegargliene il significato. Gli fu detto che un tale drago fiammeggiante significava che sarebbe diventato re. Uther decise allora di chiamarsi “Pendragon”, che significa “Testa di Drago”. Fu a quel punto che il drago divenne l’emblema araldico e l’animale totemico della più grande linea di discendenza di re inglesi – i Pendragons.
Questo fatto, che segna le fondamenta della storia di Artù, ci dà l’opportunità di comprendere il Drago di Fuoco. Ognuno dei quattro draghi, quello d’acqua, di terra, di aria e di fuoco, rappresenta energia e potere, ma ognuno media le stesse energie in un modo diverso e, alla fine, saremo chiamati a integrare ed armonizzare questi quattro differenti tipi di “energia dragonica” nel nostro essere. L’energia del Drago di Fuoco ha a che vedere con l’essere re, l’essere leader, il governare, l’essere maestri. Per questo i Druidi furono capaci di interpretare con tanta accuratezza la visione di Uther. Si dice che suo figlio, Artù, portasse un drago dorato sull’elmetto a simboleggiare il suo rango, e il drago di fuoco ha continuato ad essere simbolo, da allora, di autorità e potere.
I draghi di questi racconti di antica tradizione sono raffigurati come maligni, ma nella tradizione dei Druidi il drago di fuoco ha una valenza neutra – di fatto, il drago è maligno o benigno in accordo al nostro grado di evoluzione. Non tutta la conoscenza può essere usata da tutti, non ogni potere può essere usato da tutti. Sono ben noti i pericoli nei quali si può incorrere se potere e conoscenza cadono in mani corrotte. Il Drago di Fuoco è maligno soltanto se è incontrato da chi non è preparato o non è sufficientemente forte da potere sostenere le energie che rappresenta – a questo punto ci si può sentire esauriti o “bruciati”. Il Drago di Fuoco è a guardia del tesoro del Fuoco Interiore che brucia in ognuno di noi e che nella tradizione druidica è chiamato Fuoco del Drago, o Nwyre, ma che comunque è più vastamente conosciuto in Oriente con il nome di Kundalini. Questo fuoco circola attraverso i nostri centri psichici, o chakra, e il suo risveglio prematuro, indotto con l’uso di droghe o di tecniche esoteriche non appropriate, può portare a gravi disturbi psicologici e persino a malattie fisiche. Non c’è da meravigliarsi, quindi, che il drago che sta a guardia di questa potente energia sia raffigurato come feroce, per le gravi conseguenze che possono derivare dal cattivo uso della sua potenza
Da: http://cittadiluce.forumattivo.eu/t79-il-drago-come-animale-totem
L’oracolo dei druidi di Philip e Stephanie Carr-Gomm
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