giovedì 5 luglio 2012

Il mondo fatato - prima parte




"Dio non lascia nulla di incustodito, ha dato dei custodi alla natura ed a tutte le cose"
Paracelso

Questo è l’inizio di un viaggio nel mondo delle fate, in un mondo che ci appare fantastico ma che è il nostro mondo più autentico, un mondo da cui ci siamo allontanati poiché abbiamo dimenticato di essere figli dell’Universo e di essere tutt’uno con la Natura che ci circonda.
Ma questo viaggio inizia soprattutto all’interno di noi stessi, quello che dobbiamo fare sempre, nella vita di tutti i giorni, è coltivare emozioni positive e sentimenti equilibrati, liberarci dai nostri condizionamenti inconsci e non permettere che emozioni negative quali la rabbia, il risentimento, la paura, l’avidità, il vittimismo, l’invidia, il rancore, la frustrazione o l’egoismo prendano il sopravvento, poiché:
la via delle fate è la via del cuore.
Prima di partire ecco il consiglio di un simpatico folletto, Wide-Awake (Sveglio, Vigilante), il folletto del silenzio, che ci viene incontro dalle carte degli elfi di Tiziana Mattera:
“Vorrei parlarti del silenzio e del suo regno che si estende aldilà dei rumori, oltre ogni frastuono, oltre l’incessante brusio dei pensieri che spesso senza tregua si rincorrono scalmanati accavallandosi… In realtà nessun rumore interviene a interrompere la musica della Vita, neppure il nostro. Quindi facciamo posto all’ascolto ed entriamo nel luogo dove i nostri sensi si dilatano nella pace del cuore... Vorrei aiutarti a ritrovare il Silenzio, a riconoscerne il bisogno in te, perché è in esso che l’anima si sveglia, nella sua quiete serena. Nel Silenzio è possibile prestare attenzione e riuscire a percepire le mille piccole voci sottili di tutte le cose.”

Il popolo fatato
La Natura
è popolata da una quantità di creature, invisibili all'uomo, alle quali, secondo i paesi e gli elementi o i luoghi in cui vivono, sono stati dati molti nomi.
Nella scala dell’evoluzione gli esseri fatati si collocano al di sotto degli angeli o deva, diciamo che nelle schiere dei deva minori, rientrano tutti gli esseri arcani a cui sono stati attribuiti i nomi: elfi, fate, gnomi, salamandre, silfidi, ondine, ninfe, driadi, amadriadi, sirene, nereidi, naiadi, coboldi, folletti, trolls, e via dicendo.
Dobbiamo sempre tener presente che il loro stesso potere viene da piani ancor più elevati, e l'aiuto che possono elargire agli esseri umani è vincolato e subordinato a leggi spirituali che non dipendono da loro direttamente, ma di cui loro possono solo essere esecutori, dietro ordini divini.
Gli esseri inferiori a questo flusso evolutivo possono essere definiti “elementari” perché in modo molto simili agli elementi quasi non hanno sentimenti e, naturalmente, non pensano.




Significato del termine fata
Il termine fata deriva dal latino fatum che può avere il significato di “essere capace di predire o cambiare il futuro" (fatum = fato = destino), oppure di "compagna dei fauni" (dal latino fauna). I fauni erano le divinità campestri, più tardi identificate con il dio Pan.
In inglese la parola fata si traduce in fairy (quando ci si riferisce ad una fata delle favole o ad una fata legata alle leggende popolari) o in faerie (quando ci si riferisce ad un'energia o uno spirito di natura).
Entrambe le parole derivano dal gaelico
 fee o fay/fays.
Un altro termine correlato al popolo fatato è Sidhe (pronuncia shee), il regno ultraterreno del popolo fatato delle leggende celtiche.
Si tratta di una felice immortalità. Significa "pace" ma anche "collina fatata".
Il Sidhe è anche l’Altromondo celtico, un mondo parallelo felice che può essere interpretato sia come mondo invisibile abitato dal Buon Popolo o più semplicemente come l’immagine evocativa del mondo spirituale.
Che aspetto hanno le fate?
Da sempre si narra che le fate possano prendere diverse forme, a seconda del luogo e del momento, ma non solo, anche a seconda di chi sta loro innanzi. La materia di cui sono fatte è così sensibile e fluida da poter essere plasmata in qualsiasi forma, anche dal pensiero e dal sentimento umano, quindi esse possono assumere un aspetto o l'altro a seconda del preconcetto di chi le sta pensando; se sono immaginate bellissime ed eteree così esse diventano e, viceversa, se l’idea che si ha del loro essere è paurosa esse diventano terrificanti e spaventose.
Nella realtà, esse sono splendide sfere di luce pulsante di vari colori che vanno dal bianco, all'azzurro al violetto con sfumature d’oro e d’argento. Le fate sono emanazioni della forza della natura, ad essa legate, proprio per questo motivo i tipi di fate sono diversi e dipendono dall’elemento da cui traggono origine.

A seconda della tipologia avremo dunque:Fate dell’ aria, dell’acqua, della terra e del fuoco.

I gruppi si fondono tra loro, proprio come accade nel nostro mondo solido, dove alcuni pesci possono volare un po’ e certe creature sanno nuotare, ma si tratta comunque di una divisione netta e reale.

Tuttavia tra queste creature esiste un tipo che caratterizza nel modo più assoluto il termine fata: la fata dei boschi o dei giardini, che si può trovare ovunque e varia da un continente all’altro, quanto le nazionalità tra gli esseri umani.
Gli esseri fatati nutrono molto affetto per i bambini, in particolare quelli molto piccoli, per cui uno dei presupposti per entrare in contatto con loro è ritrovare il bambino che è in noi.



Le cose che il bambino ama
rimangono nel regno del cuore
fino alla vecchiaia.
La cosa più bella della vita
è che la nostra anima
rimanga ad aleggiare nei luoghi dove una volta
giocavamo.
Kahlil Gibran


Questi esseri si interessano anche agli esseri umani che apprezzano sinceramente il loro lavoro incessante per rendere bello il mondo che li circonda, sono molto gratificati quando il loro operato viene riconosciuto, e se vedono che li apprezzate, diventano vostri amici e vi possono perfino offrire dei doni, dunque parlate con gli alberi, salutateli, lodate la loro forza, abbracciateli, trasmettete tutto il vostro affetto, o fate i complimenti ai fiori per la loro bellezza o alle erbe per la loro utilità.
E anche quando si è in riva al mare o in mezzo all’oceano si può parlare con le creature dell’acqua, le quali sono molto meno ritrose e timide delle creature di terra e sono sempre pronte a regalarci un sorriso.





Dove ci sono le fate c’è bellezza e felicità!Gli esseri fatati dei boschi e dei giardini, hanno potere sia sul flusso di energia che proviene dalla Terra sia sul flusso di energia che proviene dal Sole, possono ritardarli in alcuni punti, accelerarli in altri, o conferire ulteriore vigore personale quando desiderano farlo mediante tocchi di luce.
Il loro intervento fa la differenza tra una crescita trascurata e una crescita rigogliosa, inoltre le entità che stanno aldisopra di essi, di tanto in tanto controllano come procedono le cose.
Queste creature, pur divertendosi mentre svolgono il proprio compito, amano molto anche giocare, danzare e fare scherzi, inoltre hanno un senso dell’umorismo molto sviluppato, emanano felicità a tal punto da rendere lieti, quando si trovano nella loro sfera d’influenza, anche quegli esseri umani che ne ignorano l’esistenza.
Una differenza fondamentale tra noi e gli esseri fatati è che noi viviamo in un mondo di forme e di oggetti inanimati, ad esempio, quando apprezziamo la bellezza di un albero guardiamo il suo tronco, i suoi rami e le sue foglie, ma non lo concepiamo come un essere vivente, mentre per essi ogni cosa palpita di vita, movimento o sentimento e niente è statico, tutto è dinamico.
Un’altra differenza importante è che le fate non devono lottare per esistere e per essere felici, il loro obiettivo è solo godere, sempre più, della pienezza della vita.
Non c’è senso del bene e del male nel loro mondo, soltanto un grande amore per la bellezza e la perfezione.
Anche in quest’epoca continuano a svolgere il proprio lavoro, ma a causa dell’inquinamento ambientale e al conseguente danneggiamento di tutto ciò che sta loro a cuore, nutrono verso di noi una sempre maggiore diffidenza.
Si sentono molto meno in sintonia con il genere umano rispetto a un tempo, come è facilmente immaginabile, e sono anche molto meno numerose, dato che con la continua costruzione di centri abitati abbiamo sempre di più occupato zone dove un tempo vivevano indisturbate.
Comunque non tutto è perduto, per fortuna stiamo assistendo ad un certo risveglio della coscienza umana e ad una crescente consapevolezza olistica dell’esistenza.
Ma gli esseri fatati non si limitano a prendersi cura del mondo vegetale, un altro loro compito molto importante è quello di intervenire nel nostro corpo emozionale e sentimentale, ispirando le creazioni della nostra mente e della nostra anima.
Per avvicinarci alle fate dobbiamo prima di tutto sintonizzare i nostri pensieri e le nostre meditazioni su musica, poesia e natura, ad esempio salutare con gioia il primo raggio di sole che viene a svegliarci al mattino, perdersi nella bellezza di un panorama, osservare gli stormi degli uccelli in volo, le nubi che corrono in cielo, meditare nella quiete di un’alba o di un tramonto, intenerirsi guardando i cigni e le anatre che nuotano tranquillamente in uno specchio d’acqua, ascoltare in religioso silenzio la brezza tra le foglie degli alberi, sorprenderci di quanta bellezza c’è anche nel più piccolo e umile fiore di campo, ascoltare il dolce suono dei grilli e delle cicale o gioire alla vista di una radura che si apre all’improvviso nel folto di un  bosco, insomma non mancare mai di nutrirci ogni giorno di bellezza, di arte e di poesia.
Esistono poi numerosi incantesimi, metodi, ore, giorni precisi con cui cimentarsi per andare alla ricerca dei nostri piccoli amici.
Ma non è questo lo scopo di quanto sto scrivendo, dove ci troviamo ora è solo un punto di partenza, sono i nostri piccoli preparativi di un viaggio verso meravigliosi mondi paralleli che presuppongono un minimo di equipaggiamento, facile da trovare: basta mettere ogni giorno nel nostro bagaglio di sogni la gioia, la poesia, la musica, il bello, l’arte e tanto amore per tutto quello che ci circonda, un viaggio che è iniziato con il consiglio del folletto Wide-Awake:
cercare il silenzio dentro di noi per ascoltare la musica della Vita!
Sapete, in questi giorni, mi è capitato diverse volte, di smarrire un oggetto, anche se lo avevo visto in un determinato posto e poi di ritrovarlo, dopo affannose ricerche, esattamente dove lo avevo visto.
Anche questo è un segnale, che indica che le fate sono entrate nella mia vita!

(Prima parte di un mio articolo del 7 febbraio 2008, ripescato dalla posta inviata, comparso in diversi siti, non ricordo più le fonti che ho usato e quindi non posso metterle. Questo articolo diverse volte ha peregrinato da un sito ad un altro e nell’ultimo è stato cancellato senza che ne sapessi il motivo e senza il mio permesso, nonostante le molte visite. Ora le fate sono tornate a casa da me e sono anche molto contente di non essere più abbandonate in lidi a loro estranei, mi pare giusto che dove non ci sto io non ci debbano stare nemmeno loro! da notare che ho deciso di tenerle vicino a me martedì 3 luglio 2012, in una notte di luna piena del periodo di San Giovanni/Litha, la loro festa preferita).

CONTINUA:
http://damadiavalon.blogspot.it/2012/08/il-mondo-fatato-fine_31.html