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mercoledì 26 ottobre 2011

Caer Arianrhod

Dinas Dinlle, dove si pensa si trovasse il castello di Arianrhod

Quella che segue è una visualizzazione che si rifà in modo specifico alla tradizione celtica. Vi conduce nel mondo ultraterreno e vi consente di vedere come funziona. Lungo il cammino potreste imparare qualcosa di nuovo su voi stessi. Gli antichi sciamani celtici erano soliti prepararsi per giorni prima di intraprendere questo viaggio; la visualizzazione vi consente di evitare queste procedure. Al momento il modo più pratico per sperimentare la visualizzazione è di leggere il testo a voce alta e registrarlo (o chiedere a un amico di leggervelo); poi, con gli occhi chiusi e stando seduti in una posizione comoda, su una sedia con lo schienale diritto (per impedire di addormentarvi), respirate profondamente e con regolarità per un po’ finché non avrete calmato l’andatura furiosa del tempo e dello spazio quotidiano. Quindi accendete il registratore e ascoltate il nastro. Cercate con grande forza di “essere” nelle scene descritte e, in seguito, prendete nota di tutti i risultati significativi che raggiungete. Potreste non comprendere pienamente tutto quello che succede in questo stadio e le figure che incontrerete potrebbero non esservi familiari, ma proprio per questo a volte si ottiene una reazione iniziale più efficace.

Lasciatevi sprofondare in uno stato di meditazione profonda. Respirate a fondo e con regolarità e, mentre lo fate, lasciate che la coscienza della stanza attorno a voi si dissolva in uno sfondo distante. Ora immaginate di essere in piedi in cima a una collinetta verde. È il crepuscolo, il sole sta tramontando dietro di voi e proietta la vostra lunga ombra sulla terra. Sopra la testa si allunga il grande arco dei cieli che si imbrunisce in un blu profondo già puntinato dai primi bagliori evanescenti delle stelle.
Sotto di voi, nella verde e piatta pianura che circonda la collinetta, vedete la figura di un uomo che si muove e si avvicina. Inizia a salire la collina, arrampicandosi dolcemente sulle lunghe gambe. Quando si avvicina a voi vedete che è alto e magro, con lunghi capelli neri raccolti vicino alla fronte in un cerchietto di bronzo. Indossa un abito verde scuro e sulle spalle porta uno zaino di cuoio dal quale ora prende una piccola arpa cesellata.
Si inchina davanti a voi. “Sono Taliesin, Primo Capo Bardo dell’Isola di Britannia e Guardiano delle Stelle Estive. Vengo per condurvi in un viaggio alla Corte di Arianrhod, per cercare lì la visione di ciò che deve essere. Ora prestate attenzione alle mie parole e seguitemi dove vi conduco”.
Inizia a suonare l’arpa, pizzicando le corde ed emettendo lievi accordi dal piccolo strumento, il quale tuttavia produce un suono molto più grande, un suono che entra così profondamente in voi da farvi perdere ogni senso del dello spazio e del tempo; non siete per nulla sorpresi di scoprire che davanti a voi è apparsa una scala d’argento che vi conduce in alto, verso il cielo cosparso di stelle. Come un pastore con il suo gregge, Taliesin vi guida sulla scala, iniziate a salire e il bardo vi segue, suonando ancora la musica magica e profonda che vi incanta.
Vi arrampicate lontano e ancora oltre, finché la terra è ormai molto lontana e l’immensità del cielo notturno si stende ovunque. Ora di fronte a voi iniziate a vedere una grande luce d’argento e presto capite che arriva da una porta che si apre nel cielo. La scala su cui vi trovate porta direttamente a questa porta e, dopo essere entrati, vi trovate all’ingresso di un ampio salone. Le mura e il soffitto, pur nella loro distanza, sembrano essere fatti di luce, dorata, argentata e risplendente. Ora vedete la stella luce risplendere sulla fronte di Taliesin e vi ricordate che è chiamato anche Fronte Raggiante. Anche se ha smesso di suonare l’arpa, la musica continua, più grande, ricca e bella di prima, come se il suo suono fosse solo un’eco della vera musica che ora ascoltate.
Il bardo vi invita, in silenzio, a proseguire e voi camminate su un pavimento che sembra tutto d’oro  ma allo stesso tempo traslucido, riempito di vorticose forme troppo meravigliose per riuscire a darne un’interpretazione, eppure vi riempiono di gioia.
In effetti, da quando siete entrati in questo posto meraviglioso, un grande ottimismo, benessere e chiarezza si sono impadroniti di voi. Tutti i vostri sensi sono desti come non mai; vedete, sentite, odorate, toccate e gustate ogni cosa in modo più intenso rispetto a prima perché un dolce aroma si diffonde nell’aria, una lieve brezza vi carezza il viso e la musica è come una luce d’oro che splende dentro di voi.
Davanti iniziate a vedere il fondo del salone e sembra che la luce provenga da lì. Anche se è forte, allo stesso tempo è dolce e potete guardarla senza paura di esserne abbagliati.
In fondo alla sala c’è un enorme specchio; non siete in grado di dire quanto sia grande ma è in una cornice d’argento i cui lati hanno la forma di vecchi e grandi alberi. In cima si trovano sette punti brillanti di luce che emettono raggi formanti una specie di corona.
“Contemplate la corona di Arianrhod nella Corte delle Stelle.”
La voce di Taliesin riecheggia nel grande salone e, mentre egli parla, le sette luci stellate sembrano diventare ancora più grandi. Poi, quando lo guardate, lo specchio diventa opaco. Non vi vedete più riflessi, ma una nuova forma inizia a modellarsi, una figura che sembra vestita di luce e che emana radiosità. L’immagine che appare è quella di una donna di una tale bellezza e delicatezza che sembra quasi trasparente: la luce risplende in lei e attraverso di lei e il suo viso è perfetto come una rosa di cristallo. Udite ancora Taliesin:”Ammirate la Regina delle Stelle, Arianrhod, la Ruota d’Argento”.
Una voce vi parla in parole che non udite con le orecchie ma nella mente. È una voce chiara e limpida come il cristallo, né dura né gentile, né amorosa né indifferente, la voce di qualcuno così lontano dal nostro mondo da non sapere nulla di noi.
“Siete venuti a trovare ciò che deve essere”.
Fino a questo momento non avevate alcuna ragione per venire in questo posto né conoscevate alcuna necessità al di là di quelle della vita quotidiana. Eppure, quando queste parole, penetrate direttamente nel vostro più profondo sé, entrano nei vostri pensieri, sapete subito, con assoluta certezza, che questo è proprio il vero scopo della vostra venuta.
Anche se non vi è stata fatta alcuna domanda, rispondete subito con un’affermazione che viene dal cuore e, a vostra volta, vi viene data una risposta, non a parole né con sensazioni, ma con un fiorire di bagliori all’interno della figura splendente, che interpretate come segno di approvazione.
“Adesso osservate quello che cercate!”
Ancora una volta le parole vengono sperimentate anziché sentite e vi meravigliate quando lo specchio cambia di nuovo, la figura svanisce per permettere a una nuova forma di costituirsi. Nessuna parola può trasmettere quello che vi è stato rivelato, solo dentro di voi c’è la forma veramente rivelata. Al di là delle necessità personali, è piuttosto il desiderio di tutta la creazione che prende forma attraverso il vostro desiderio.

Pausa

Con il passare del tempo, ciò che voi pensate fosse inconoscibile è scomparso e con esso la figura della donna. Lo specchio è di nuovo chiaro e vedete il vostro riflesso insieme a quello del bardo Taliesin che vi guarda come con il suo sguardo brillante, osservando il riflesso della vostra aspirazione, dove essa ancora ondeggia, ora più pallida, ma è ancora una fiamma nel vostro essere più profondo.
Alla fine piega la testa e, girandosi, vi porta indietro verso il grande salone e attraverso la porta e giù per la scala argentata, verso la cima della collina verde, che risplende sotto di voi.
Lì il bardo vi saluta e, prendendo l’arpa, inizia a suonare. Quando la musica comincia a entrare in voi, la collina e il suonatore iniziano a sparire, finché non rimane che la musica nella vostra coscienza. La sentite ancora impercettibilmente quando tornate al normale stato di coscienza

Da: Sciamanesimo celtico di John Matthews


giovedì 10 marzo 2011

Meditazione dei 12 portali – alla ricerca della Dea


Scendi lentamente lungo una scala a chiocciola contando da 10 a 1

Davanti all’ultimo gradino una porta di colore rosso
La apri, la varchi
Aldilà un paesaggio simile a un atollo hawaiano, in lontananza un vulcano che è in procinto di esplodere. Passa al galoppo un cavallo nero.
Si avvicina una donna con fattezze hawaiane, lunghi capelli neri, a seno nudo, il suo nome è Pele, si avvicina e ti chiede:
che cosa ti fa arrabbiare in questo momento? O sempre?
Rispondile mentalmente
Poi la dea ti dona una pietra nera, lavica, che ha il potere di trasformare la tua rabbia in energia creativa e vitale.

Guardi avanti e vedi una porta di legno con rami verdi che la incorniciano.
Entri e ti trovi in un Eden. Alberi verdissimi e rigogliosi, fiori, ruscelli e laghi ricchi di pesci multicolori, uccelli che cantano e animali selvaggi.
Si avvicina una donna dalle forme morbide, sensuali, ha fianchi rotondi e un grande seno, è nuda.
Il suo nome è Hathor e ti chiede: che cosa ti rende la vita piacevole? Qual è il piacere a cui non sapresti rinunciare?
Rispondile mentalmente
Poi la dea ti dona una corolla di fiore umida di rugiada e ripiena di miele dolcissimo: assaggiando quel miele potrai in qualsiasi momento recuperare il senso del piacere nella tua vita molto spesso soffocato da doveri, stress e sensi di colpa.

Guardi avanti e vedi una porta fatta di cielo e nuvole.
La varchi.
Ti ritrovi in altalena fra le nuvole in un cielo sereno. Ti dondoli divertendoti e osservi gli uccelli che passano accanto a te. Vedi un gabbiano, dei corvi, un’aquila solitaria e uno stormo di cigni selvatici che migrano.
A cavallo di uno di essi c’è una donna con fattezze orientali, il suo none è Sarasvati e ti chiede: perché hai perso la voglia di giocare e divertirti? Che cosa ti rende la vita pesante?
Rispondile mentalmente.
Poi la dea ti dona una piuma di cigno lunga e soffice: ti basterà agitarla leggermente per far sparire la pesantezza di situazioni soffocanti, per sentirti tornare bambino e ricominciare a ridere.

Nel cielo scorgi una porta di madreperla.
La varchi, c’è un lago calmo in cui si specchia la luna piena. C’è silenzio e calma.
Si avvicina una donna con una lunga veste fatta di sette veli nelle tonalità del blu. È incinta. Il suo nome è Yemaya.
Si avvicina, ti accarezza dolcemente il viso, ti abbraccia accogliendoti sul suo seno morbido, e ti chiede: perché non ti senti amato? Qual è la tua ferita?
Rispondile mentalmente.
Poi la dea ti dona una conchiglia a spirale lucente e con venature rosate: stringila al cuore quando soffri per amore, e la Dea Madre accorrerà in tuo aiuto, sussurra il suo nome e l’amore vincerà.

Riflessa nel lago, tremolante, vedi una porta di oro zecchino.
La varchi, aldilà un deserto assolato, a mezzogiorno. È caldo e secco, senti con piacere i raggi del sole che accarezzano la tua pelle e la luce che ti invade.
Si avvicina una donna vestita come le antiche egizie e con il viso di leonessa. Il suo nome è Sekhmeth, l’occhio infuriato di Ra, e ti chiede: perché hai rinunciato a lottare?
Rispondile mentalmente.
Poi la dea ti invita in una danza scatenata e selvaggia al ritmo dei tamburi, lasciati andare e d esprimi il tuo lato animale. Alla fine ti dona una sfera di ambra dorata: tenendola in mano ricorderai l’emozione di questa danza e il tuo coraggio si risveglierà, coraggio guerriero per raggiungere i tuoi obiettivi più importanti e volontà ferma.

La sabbia si alza in un vortice e appare una porta fatta di spighe di grano.
Entra, ti trovi in un campo coltivato a cereali maturi.
Si avvicina una donna vestita come una greca antica. Il suo nome è Persefone e ti chiede: che cosa vuoi che dia frutti?
Rispondile.
Poi la dea ti dona un seme di melograno: dovrai metterlo nella terra buia e attendere, nutrirlo con la tua energia e il tuo impegno quotidiano. Metterà radici, germoglierà, spunterà e darà un frutto, uno solo. Scegli quale frutto vuoi gustare, quale desiderio vuoi che venga realizzato.

Appare una porta fatta di piume bianche.
Sei in un cielo al tramonto, l’aria è tiepida e calma.
Appare un uomo che emana luce bianca e fredda. Il suo nome è Apollo. Si avvicina, ma rimane distante da te. Ti osserva e ti chiede: che cosa ti serve per riportare l’equilibrio nella tua vita?
Rispondigli mentalmente: pensa, che cosa causa squilibrio? Dove e in che cosa eccedi?
Poi il dio ti dona una piccola punta di quarzo bianco, mettilo vicino al tuo ombelico quando hai bisogno di trovare il centro e l’equilibrio.

Appare una porta nera come la notte, giù, in fondo a un sentiero. Percorrilo e apri la porta.
È notte fonda, non c’è la luna nel cielo. Non vedi nulla, solo buio immobile e silenzio. Scorgi dei denti bianchi e due occhi quasi fosforescenti nell’oscurità, che si avvicinano. Senti un ruggire sommesso. Non spaventarti, rimani fermo. Scorgi la figura di un uomo con viso di lupo. Ti fissa facendoti sentire a disagio, e ti chiede: di che cosa hai paura?
Rispondigli mentalmente.
Poi ti dice: non combattere la paura, abbandonati, arrenditi a essa. Lasciati sprofondare fra le braccia della notte come nel sonno, come in un orgasmo.
Poi il dio ti rivela il suo nome: è Anubi, il dio della morte e rinascita, e ti dona una chiave argentata. Servirà per aprire le porte del tuo inconscio profondo quando vorrai scrutarvi dentro per conoscere i misteri di te stesso e del mondo.

Sullo sfondo una porta fatta di rami di quercia si illumina.
Varcala: ti trovi in un bosco, scorgi una radura con un cerchio di alberi, al centro c’è una donna che cavalca un cervo, con un arco in mano. Avvicinati: il suo nome è Artemide, non ti chiede nulla, ma ti prende per mano e all’improvviso sei in un cerchio di donne che si tengono tutte per mano. Danza con loro, lasciati andare, fidati.
Alla fine la dea ti dona una freccia d’argento, che potrai lanciare nel cielo quando vorrai raggiungere qualcosa di importante per te. Il cerchio di donne sarà con te in quel momento e ti darà forza e sostegno.

Fra gli alberi scorgi una grotta. Entra e addentrati nelle profondità della terra.
Dopo un tunnel buio arrivi in una zona con alte arcate di pietra e un lago trasparenti, sul cui fondo vedi pietre preziose che splendono. Si avvicina una donna dai lunghi capelli neri, con una veste nera trasparente, e tre cani neri simili a lupi. Si avvicina, ti guarda senza parlare, e ti chiede. Ti sei perso?
Rispondile con sincerità.
Poi la dea ti dice: io sono la Signora dei tre regni
Dal volto fiammeggiante
La Potente
Soteira
Enodia
Antea
Custode delle chiavi
Phosphoros
La più amabile
Dai piedi d’argento
La Regina delle streghe
Io ti guiderò attraverso un labirinto buio alla fine del quale troverai la strada. Seguila.

Incamminati sulla tua strada. A un certo punto vedi una porta fatta di cielo stellato.
Entra, e sei in mezzo a un cielo stellato. Scorgi la costellazione di Orione e della Lyra. Ti accorgi di essere seduta su un fiore di loto che ti avvolge.
Si avvicina una donna dal corpo flessuoso e con il viso di gatto. Il suo nome è Bastet e ti chiede: che cosa ti incatena e ti impedisce di essere te stesso?
Rispondile.
Poi assapora il senso di libertà e di distacco nel guardare le cose dall’alto del cielo stellato. Fai un profondo respiro e chiudi gli occhi, ricordandoti di tornare qui quando un problema ti assilla e non riesci a vedere le cose in modo sereno e libero da pregiudizi. Riapri gli occhi, e vedi di fronte a te una grande porta fatta di onde di mare.

Entra, sei in mezzo all’oceano che ti culla, lasciati prima cullare dalle onde, e poi lasciati sprofondare nell’acqua blu. Ti accorgi che puoi respirare. Osserva le meraviglie sottomarine. A un certo punto si avvicina un delfino che ti invita a seguirlo. Ti conduce a una sagoma che intravedi nell’acqua, la figura di un uomo fluttuante nel blu. È Dioniso e ti chiede: in che cosa vuoi riportare ordine nella tua vita?
Non ti dà il tempo di rispondere, ti prende per mano e ti accompagna in un vortice sottomarino, una danza acquatica in cui giri, giri senza poterti fermare, in trance estatica giri giri e non pensi più a nulla. Ti sembra che non sia possibile scendere da questa deliziosa giostra, non ti interessa fermarti per riflettere, ci sei dentro, completamente immerso.
Chiudi gli occhi e ti accorgi che sei tornato qui.

Fai tre profondi respiri per assicurarti di tornare completamente, e apri gli occhi.

Gruppo Soteira