In Bretagna, su una collina che domina la foresta di Brocéliande, l’attuale foresta di Paimpont, si trova una maison d’hôtes molto particolare, il Manoir du Terte (“maniero del colle”).
Il maniero è una grande casa di pietra del 1600, Madame Anne-Marie Ordelman Quintin lo comprò nel 1995 da Hervé Gougenheim per continuare la tradizione magica in onore dell’antica proprietaria, Geneviève Zaepfell, morta nel 1971, già anziana e molto ammalata, ovvero
Quando Anne-Marie capitò “per caso” nel Manoir du Tertre, il 5 maggio del 1995, per festeggiare l’anniversario di nozze dei suoi genitori, il proprietario incredibilmente le disse che l’aspettava perché sarebbe stata lei la nuova proprietaria! Lei non ci pensava nemmeno, anche perché viveva in Olanda, avendo sposato un olandese, eppure poche settimane più tardi acquistò il maniero.
Attualmente sono subentrati altri proprietari poiché nel 2000 l’hotel era rimasto chiuso di nuovo per lavori di ampliamento che probabilmente necessitavano di fondi molto cospicui, ignoro se sia ancora un luogo dove si continuano le tradizioni druidiche e le attività di cui parlo più avanti.
Il “maniero del colle” era la casa di famiglia di Geneviève, dove vi era vissuta con i suoi genitori. Di salute cagionevole, era una bimba malinconica, più matura della sua età. Sin da quando aveva sette anni si rese conto di possedere facoltà paranormali. In quell’angolo selvaggio, propizio all’iniziazione, alla meditazione, antica terra di druidi, le cui ceneri emettevano ancora radiazioni di fuoco vivo, terra che aveva accolto le protezioni occulte di Viviana, la fanciulla crebbe in un’atmosfera incantata dalle sue visioni. Decise, così, di continuare nella sua ricerca spirituale per l’antica strada dei suoi antenati druidi.
Studiò a Parigi, alla Sorbona, scrisse molti libri oggi introvabili e si sposò, coinvolgendo il marito nella sua dimensione magica; era fermamente decisa a combattere il male col potere della luce. La sua anima celtica la spingeva a vivere costantemente nel soprannaturale. Scrisse anche un volume di profezie che, nel tempo, cominciarono ad avverarsi. Allora la gente iniziò a recarsi da lei per consiglio e aiuto; molto generosamente aprì la sua dimora agli ospiti.
Proprio a causa delle sue vesti era soprannominata “
Anche Anne-Marie ha cercato di continuare l’antica tradizione celtica, organizzando feste e incontri, durante i solstizi, attorniata da un piccolo “circolo” di persone che, durante quelle notti magiche, compivano riti sacri; narrava di magnifiche notti prodigiosamente chiare in cui l’astro lunare, enorme, guarda sulla terra per benedirla. Notti magiche e rassicuranti in cui, seduti attorno a un fuoco, si medita in silenzio e in assoluta comunione spirituale, rendendo grazie agli antichi dèi per avere permesso loro di vivere in quel modo diverso, immersi in un grande spazio universale. Notti irripetibili, non oscure ma permeate da una lattiginosa luce bianca, quando si manifesta la presenza di Geneviève, che torna, per brevi istanti, nella loro dimensione iniziatica. E questi Celti arrivano da ogni parte d’Europa, dalla Scozia, dalla Gran Bretagna, dall’Irlanda, qualcuno anche dall’Italia, perché essere “Celti” non è solo una questione di nascere in determinati paesi ma un modo di pensare tutto particolare.
Tornando a Geneviève, ella passava nel maniero la maggior parte del suo tempo. Ormai la sua missione mistica era quella; il suo karma la portava a operare per “la forza del bene”. Così, circondata da persone adeguate creò, con le stesse, una sintonia spirituale. Purtroppo la salute continuava a non aiutarla molto, essendo costantemente affetta da una grave malattia che la faceva soffrire. Ma le sue forze scaturivano dall’interiorità dell’anima. Formò una cerchia di amici che si riunivano periodicamente per festeggiare la natura durante i solstizi e gli equinozi, con rituali nella foresta di Brocéliande.
In seguito il maniero si trasformò in un hotel, che passò a Monsieur Gouguenheim, il quale cercò di continuare la tradizione druidica. Geneviève, nata nel 1892, morì il 21 giugno del 1971. Ora riposa nel cimitero di Paimpont, sotto una semplice lastra di marmo scuro insieme alla sua famiglia.
Ospiti-clienti del maniero assicurano di aver visto il suo fantasma salire le scale o aggirarsi nel salone.
Esiste un giornale che viene stampato per i membri del Cerchio, denso di notizie interessanti, che comprendono intensi programmi culturali che si tengono nel maniero durante l’anno. Oltre ai riti si fanno spettacoli di musiche tradizionali, concerti di arpa celtica, ballate e diverse altre manifestazioni che tendono a rafforzare sempre più il carattere mistico del luogo.
Da: La magia dei celti di Pina Andronico Tosonotti
Ciao,ho visto il tuo commento sul mio blog;le cose non mi vanno proprio alla grande, ma comunque sono sereno e cerco di prendere sempre il meglio della giornata e della vita. Anche se sono tempi difficili non perdo la speranza. Ho letto il tuo nuovo post, mi piace, è sempre bello leggere quello che pubblichi. A presto!
RispondiEliminaCiao, idem, come diceva sempre il protagonista di Ghost :-)
RispondiEliminaI tempi sono davvero difficili, nel mio caso non alimento troppo le mie speranze per non rischiare ennesime delusioni, anche perché a una certa età si diventa più fatalisti, però ti assicuro che sono disillusa e serena, o forse serena perché disillusa, eheheheheh!
Ti auguro una vita piena di serenità e magia
Patty
ciao Dama. So che posso farlo quindi ti voglio avvisare, sto per prelevare questo bellissimo articolo per intero e lo riporto sul solito forum.
RispondiEliminaGrazie, sempre un piacere leggerti.
Ciao Drago Bluissimo, ho visto solo ora il tuo commento. Ne sono felice, sai che il tuo forum mi piace un sacco
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