lunedì 24 ottobre 2011

Avalon e le Antiche Armonie


E venne il tempo delle Nebbie,
di rami che si chiudevano innanzi a volti di pietra,
di fitta foschia che andava a celare la Terra dei Meli.
Il sonno cadde, silenzioso, maestoso e pesante
sulle menti luminose che per secoli guidarono
le terre del Nord e del Drago.
Gli arcolai smisero di girare,
i fusi caddero inerti sui giunchi ormai secchi.
Le polvere ricoprì le giare, i vasi,
le spade e gli scudi.
Le falci non tagliarono più il grano,

i meli carichi rimasero ricchi del loro parto.
L’erba crebbe e ciò che Fu immensa beltà
divenne Rovina d’Incanto.
Edere verdi e profumate intrecciarono i capelli dei dormienti,
i cigni quieti vegliarono i Secoli.
Cadde dunque nella calda oscurità dell’oblio
L’Era della Magia, dei Druidi, delle Sacerdotesse.
I Re riposero le Spade nelle Pietre
E le gettarono infine nelle Acque.
E attesero le corone dal Cielo e non più dalla Terra.
La Pietra riposò serena,
l’Acciaio continuò a gridare,
gli scudi si spezzarono e
i Popoli dimenticarono la Madre.
E l’Isola dei Dormienti rimase celata dalle Nebbie.
Avalon d’Incanto e magia,
Isola profumata di Brina e di meli,
Isola da cantare innanzi ai fuochi:
una favola, un sogno,
qualcosa per le allegre menti dei bambini.
Ma l’Isola dormiva e aspettava…

E uno dopo l’altro i dormienti si ridestarono.
E il Lupo riprese la corsa nella Foresta,
il Cigno Sacro di Luce e Argento solcò acqua e Nebbia,
il nero Corvo sfigurò il cielo,
il Cervo annusò l’aria ed iniziò l’Ultima corsa,
il Cinghiale abbandonò la tana stantia,
i Cani guairono nelle deserte sale dell’Annwn…
Avalon si ridesta,
chiama le sue Figlie,
i suoi Guerrieri, i Saggi.
Un velo di Nebbia si scioglie,
un Raggio fresco si specchia nel Pozzo,
brilla limpido sugl’argentei tronchi delle Betulle.
Avalon è la Terra dove i Cigni Cantano,
meta e viaggio.
Viandanti ridestate i cuori e danzate attorno ai fuochi,
onorate il Grano e la Pioggia,
seguite la strada
per l’Isola dei Meli senza timore o incertezza…
L’Era del Sonno è scaduta.
E venne il tempo delle Nebbie...
e quel tempo finì...


http://mabonfairy.splinder.com/post/4758754/lera-del-sonno

Le Nebbie sono la materializzazione
della nostra Interna Perdita.
Esse svaniscono innanzi al Viandante
che ricorda l’Antica lezione:
Avalon è madre.
Non è Terra di conquista, non è dominabile,
definibile, limitata.
Non è un trono, né oggetto di fanciullesche contese.
È Madre. È casa. È maestra. È spirito.
È gioia, Armonia soave e fresca.


http://mabonfairy.splinder.com/post/4801882/nella-nebbiasotto-il-melo-dargento

Oltre alle nebbie secolari della storia incontreremo anche le nostre nebbie personali. Per me esse erano calate su un sogno in cui credevo e che ho visto svanire da un giorno all’altro, come era già successo purtroppo altre innumerevoli volte. L’esistenza terrena è Illusione continua, ma chi ha veramente Fede in Avalon non si arresta mai e continua il suo cammino anche come Viandante Solitario. Voi che mi parlate di nebbie e di ghiaccio e nascondete lame tra ali di cigno ora siete invisibili, ma un vento gelido mi sussurra ancora di voi, di mondi incantati e di storie arcane. Nella trasparenza dell’aria tersa respiro libertà, respiro candide piume, respiro odore di spade che volano. La porta si è chiusa tra i nostri mondi, ma Avalon rimane intatta, ovattata nella dolce nebbia amica.
 Le Antiche Armonie rappresentano un equilibrio in cui vita e morte, passato e futuro, reale e immaginario cessano di essere percepiti contraddittoriamente. Sono nella radura sacra in mezzo alle foreste dove Merlino, l’incantatore-profeta, nell’estasi dell’istante eterno, canta per noi.
Per quanto possa essere incantevole pensare ad Avalon come all'Isola celata dalle Nebbie, dobbiamo in primo luogo comprendere
cosa in effetti siano le Nebbie, e distinguere l'Avalon che forse un tempo fisicamente esisteva come scuola druidica, da ciò che animava quel luogo. Quello stesso sentimento che ispirava gli antichi sapienti e che ispira i Viandanti di oggi è Avalon. E se è questo il luogo che scegliamo come nostra destinazione, allora un giorno ci arriveremo, quando noi stesse saremo in Armonia. Avalon, infatti, è un luogo dell'anima che si esprime a volte nella terra stessa. Ecco quindi il perché della magia di Glastonbury: in certi luoghi tale armonia sgorga dalla terra e permea l'aria stessa, nutrita dai pensieri dei Viandanti. Ma Avalon è prima di tutto Armonia, e le porte per accedervi sono ovunque.
Le Antiche Armonie sono le Regole che scandiscono l'esistenza della Creazione, utili per vivere in modo più naturale, fluido e consapevole la propria vita, in accordo con tali leggi non scritte eppure trattenute sin dal principio da ogni forma naturale della Terra manifesta e spirituale. Esse potrebbero essere la parola amorosa delle Antiche Madri, delle Antenate e delle Donne e Uomini che furono suoi consapevoli figli. Sono ciò che gli Antichi seguivano e rispettavano per vivere in Armonia con il Tutto.
Tutto ciò che è artificiale, costruito, finto, ragionato, calcolato, tutto ciò che lega e separa non fa parte delle Antiche Armonie.
Ciò che unisce e libera sono le Antiche Armonie.
Vivere secondo queste leggi non scritte, e dunque nemmeno definibili ma intuibili, è vivere secondo le Antiche Armonie. Gli Antichi vivevano secondo le Antiche Armonie ed intuivano nei segni e negli eventi le risposte che riguardavano ciò che stavano vivendo.
L'ambiente in cui vivevano era sacro, dato che sacra era la Natura in ogni suo aspetto: una Natura primigenia, incontaminata, selvaggia, nella quale gli uomini non avevano ancora iniziato ad operare quegli interventi profananti che l'avrebbero portata a diventare quale è oggi.
Vivendo in un ambiente sacro ed incontaminato probabilmente le Antiche Donne primordiali vivevano secondo leggi di naturalità e di spontaneità, così come fanno ancora gli animali liberi e selvaggi che non hanno contatti con gli uomini.
La distinzione fra se stesse e ciò che le circondava era pressoché inesistente, nel senso che era forse per loro del tutto naturale sentirsi parte di una dimensione spontanea, governata da leggi non umane e priva di quelle regole che le seguenti civilizzazioni avrebbero imposto in modo sempre più massiccio e limitante.
Le leggi di quei tempi antichissimi erano le leggi della Grande Madre, ovvero quelle dei cicli della Natura, del susseguirsi delle stagioni, del susseguirsi del giorno alla notte, della nascita alla morte, in un cerchio immutabile che non aveva né inizio né fine. Non esisteva la storia, né la storia di nazioni o di genti, né probabilmente la storia personale.
Gli accadimenti positivi o negativi erano considerati alla stregua degli avvenimenti naturali quali la siccità, le tempeste, il vento, la calura, le belle stagioni, il clima temperato e la fioritura della primavera; in modo analogo venivano sentiti i piaceri e i dispiaceri personali, come lo stare bene o male, l'essere lieti o tristi, procurarsi ed assumere il cibo, riposarsi, correre, incantarsi per il continuo spettacolo della natura selvaggia, fare l'amore, scherzare, ridere, dormire, morire.
L'io personale ed individuale era molto ridotto, se non inesistente, e conseguentemente era molto più facile sentire il senso della coralità con gli uomini, gli animali e le piante e la sintonia con l'ambiente circostante.

Ed era probabilmente anche facile, se non assolutamente normale, avere delle estasi ed essere aperte verso l'alto fino a sentirsi parte di una manifestazione divina, generatrice di armonia, di bellezza e di libertà quale era appunto la Grande Madre.
Quest
o naturale modo d'essere e questa spontanea religiosità caratterizzarono, secondo diversi autori, quel periodo che è stato definito Era dell'Argento ed Era delle Madri.
Probabilmente la Donna Arcaica non credeva nella Grande Madre, ma più semplicemente la conosceva, per il motivo che lei era una sua parte come tutto ciò che la circondava.
La Dea era percepibile e tangibile in primo luogo in se stessa, nel proprio corpo ed in particolare nella propria intima femminilità e poi in tutte le altre donne, negli animali, negli alberi, nei fenomeni della natura…

È facilmente intuibile che anche la religione, che tali ipotetiche donne arcaiche praticavano, era di una semplicità e di una naturalità assoluta.
Amare la natura era un atto religioso, fare all'amore era un atto religioso, partorire era un atto religioso così come lo era accudire i propri figli, amare i propri uomini, curare il proprio corpo, che era un'immagine della Dea, ed amare la Dea nelle altre donne che erano a loro volta una Sua immagine.

La Terra era sapiente maestra di saggezze che mostrava in ogni istante a chi avesse saputo osservarla con gli occhi dell’anima. Le donne rispecchiavano la bellezza immortale, erano portatrici della sua luce e conoscenza ultraterrena e ne emanavano tutte le sacre e magiche energie sottili.
Come la Natura, erano creature intoccabili da dita profane.
La loro sacralità rifulgeva di luce propria e nasceva dalla loro perenne vicinanza e contatto con le dimensioni spirituali, ove la Madre era presente in tutta la sua libera magnificenza.

In un tempo senza tempo,
In un luogo che non è luogo,
Io scrivo.
Di un grande Re, Slaine Mac Roth,
Che regnò su un impero che non era un impero,
In un passato che non era il passato,
O il futuro,
Ma l’eternità.
Perché le leggende sono eterne

Pat Mills, Slaine: Il Dio Cornuto

Possa il vostro cammino essere illuminato dagli Angeli
ed il cuore essere abitato da flussi d’amore costanti.

Possa la gioia scandire il vostro tempo ed ispirare ogni azione.

Lasciate che la vostra anima respiri in sintonia con il nucleo di vita della Madre Terra
E s’immerga nell’onda vivificante e rigenerante della Sorgente.

Siate un portale di fede per tutti i vostri sogni.

Mantenete alto e costante il vostro livello di energia,
onde impedire alla negatività di attecchire nelle vostre vite.

Eliminate con coraggio tutto ciò che non vi appartiene più,
tutto ciò che offende la vostra vera natura.


Siate leggeri ed armoniosi.

Amate.

Amate e lasciatevi amare.

The Guardian


Da: Delle antiche danze femminili di Irina Naceo

http://www.tempiodellaninfa.net/public/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=171

2 commenti:

  1. ciao carissima. GRazie come sempre per la bellezza di quanto scegli, di ciò che scrivi, come al solito, riporto sul forum, a presto.
    Grazie ancora, un abbraccio. Drago.

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  2. Ciao carissimo Drago, anch'io riporto qui diverse cose che scrivete sul vostro forum, naturalmente indicando la fonte, vuol dire che siamo in sintonia.

    Grazie anche a te e ai tuoi amici, ricambio l'abbraccio.

    Patty

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