Inviato in missione nelle foreste dell’Inghilterra pagana dell’Alto Medioevo, Wat Brand, un giovane scriba cristiano, scopre l’inadeguatezza della sua visione del mondo. Il paesaggio rassicurante della campagna inglese non è più quello che sembrava: improvvisamente si rivela popolato da spiriti misteriosi e attraversato da poteri e forze soprannaturali. Guidato da Wulf, uomo dalla carismatica fede mistica e dalle formidabili doti sciamaniche, Brand viene introdotto alla conoscenza del WYRD: il principio e la potenza che determina il destino di ogni uomo.
“Una fusione di Carlos Castaneda e Tolkien.”
Time Out Magazine
All’improvviso fissò il fiume alle mie spalle e il suo sorriso si trasformò in un’espressione preoccupata. Seguii il suo sguardo verso un boschetto sulla sponda a sud, ma non scorsi niente di insolito. Mi detersi comunque l’acqua dagli occhi e subito notai due grossi corvi neri, appollaiati sui rami più bassi di un salice piangente, perfettamente immobili come figure di un arazzo. La loro immobilità mi affascinò stranamente. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quegli uccelli; lentamente i rumori della foresta si affievolirono allontanandosi, come se stessi scivolando in un sogno.
I corvi agitarono in silenzio le grandi ali nere, si levarono in volo e calarono sul fiume venendo proprio nella mia direzione. Continuarono a volare bassi a pelo d’acqua e, all’ultimo minuto, fui costretto ad abbassare la testa sotto la superficie. Passarono qualche centimetro sopra di me, con le ali ondeggianti come i grandi remi di una barca che si lancia all’assalto. A bocca aperta e sputando l’acqua del fiume mi girai a guardarli, mentre si allontanavano come frecce, finché entrambi bloccarono simultaneamente le ali, salirono sfruttando il vento e, sempre planando, ridiscesero verso la sponda settentrionale del fiume. Scomparvero all’improvviso e io fissai smarrito il punto in cui si erano dileguati.
“I lacci della morte questa sera avvinceranno qualcuno.”
Mi riscossi al suono della voce di Wulf, poi le mie orecchie schioccarono e i rumori della foresta tornarono a risuonarmi in testa con il nitore dei rintocchi di una campana.
“I corvi ci hanno parlato” sentenziò Wulf, accostandosi a me nell’acqua. “Quando gli uccelli volano in quel modo, il presagio è grave. Stanotte un guerriero morirà.”
“Solo il Creatore Onnipotente detta il destino degli uomini” risposi con fermezza.
“Non ci sono altre forze?” chiese gentilmente Wulf. “E il destino scritto nelle stelle?”
Sbuffai irridendolo, anche se mi sforzai di moderare il tono della mia replica.
“Alcuni, che non sanno quello che dicono, affermano che ogni uomo è nato secondo la posizione delle stelle e che il suo destino è segnato dal loro corso. Ma l’uomo non è stato creato per le stelle; piuttosto, le stelle sono state create per l’uomo, per dare luce durante la notte. Se questo vale per le stelle, come può il semplice volo degli uccelli dirci qualcosa su eventi lontani nel tempo e nello spazio?”
Eappa sarebbe stato soddisfatto di me; avevo ripetuto i suoi insegnamenti alla lettera. Mi girai per riguadagnare la riva, ma Wulf repentinamente mi afferrò il braccio e io lo fissai allarmato, i suoi occhi azzurri, sotto le ciglia imperlate d’acqua, avevano uno sguardo penetrante. Parlò con convinzione:
“È un errore ritenere che gli eventi distanti nel tempo siano perciò separati. Tutte le cose sono collegate come nella più sottile tela di ragno. Il movimento più lieve di ogni filo può essere percepito da tutti i punti della tela. Il volo di quegli uccelli ha fatto vibrare i fili che sono indivisibilmente collegati con le vicende degli uomini.”
“Wulf, vuoi dire che i corvi che abbiamo appena visto uccideranno un guerriero stanotte?”
“Immagina di assistere a una scena in cui un corvo si fionda dal cielo su un guerriero e gli stacca un occhio” disse sdraiandosi sull’erba. “Tu diresti che il volo dell’uccello è direttamente collegato con la ferita. Ma se tu avessi osservato il volo dello stesso corvo una mezza giornata prima dell’attacco, non vedresti alcun collegamento con la ferita del guerriero. Tuttavia lo schema del volo di un corvo a mezzogiorno è collegato allo schema del suo volo all’imbrunire, così come si passa dal giorno alla notte. Si può leggere lo schema e così capire che cosa ha in serbo il futuro.”
Si sollevò a sedere e mi fissò intensamente.
“Tu etichetti con le parole ogni frammento del mondo e poi confondi la tua riserva di parole con la totalità della vita. Tu vedi la vita come se stessi osservando una stanza alla luce di una sola candela che viene spostata da un punto all’altro; e commetti l’errore di presumere che le piccole aree, che vedi una per volta e una dopo l’altra, siano separate e non possano essere viste come un’unità. Poiché vedi come separate le piccole aree della tua vita, devi inventare i modi per collegarle. Questo è l’inganno della visione della vita del senso comune, perché in realtà tutto è già da sempre collegato.
“I presagi spaventano le persone comuni perché queste credono che siano predizioni di eventi destinati ad accadere: moniti che provengono dalla sfera del destino. Ma ciò significa fraintendere la reale natura dei presagi. Uno stregone può leggere i presagi come indicatori di schemi, dai quali si può contemplare la trama del Wyrd e dai quali si possono inferire le connessioni tra diverse parti degli schemi.”
“Per capire la nostra tradizione, devi imparare il vero significato del Wyrd, abbandonando la versione falsificante che ne danno i tuoi maestri per i loro scopi. Ricordi che ti ho detto che il nostro mondo iniziò con il fuoco e con il gelo? Da soli né il fuoco né il gelo possono realizzare alcunché. Ma insieme possono creare il mondo Tuttavia devono conservare un equilibrio, perché troppo fuoco scioglierebbe il gelo e troppo gelo spegnerebbe il fuoco. Ma poiché il mondo degli dèi,
“Puoi cominciare da qualunque punto della rete e scoprire che sei tu al centro.”
“Il Wyrd esisteva prima degli dèi ed esisterà dopo di loro. Tuttavia il Wyrd dura solo un istante, perché è la costante creazione delle forze. Il Wyrd è esso stesso un mutamento costante, come le stagioni; tuttavia, poiché è creato a ogni istante, è immutabile, come il centro quieto di un vortice. Tutto ciò che noi possiamo vedere sono le increspature che danzano sulla superficie dell’acqua.”
Lo schema del Wyrd è come la venatura del legno o il flusso di un corso d’acqua; non si ripete mai esattamente nello stesso modo. Ma i fili del Wyrd attraversano tutte le cose e noi possiamo schiuderci alla comprensione dei suoi schemi osservando le increspature quando il Wyrd ci passa accanto. Se tu vedi le increspature in uno specchio d’acqua, sai che qualcosa è caduto nell’acqua. E quando io vedo certe ondulazioni nel volo degli uccelli, so che un guerriero morirà.”
“Niente può accadere senza il Wyrd, perché è presente in tutto, ma il Wyrd non fa accadere le cose. Il Wyrd è creato ad ogni istante e perciò è l’accadimento.”
“Qualche volta sono spessi come canapi. Ma i fili del Wyrd sono una dimensione di noi stessi che non possiamo afferrare con le parole. Noi filiamo tele di parole, ma il Wyrd vi passa attraverso come il vento. I segreti del Wyrd non giacciono nei nostri tesori di parole, ma sono chiusi nell’anima. Con le parole possiamo solo discernere le ombre della realtà, mentre le nostre anime sono capaci di incontrare direttamente la realtà del Wyrd. Per questo il Wyrd è accessibile allo stregone: lo stregone vede con l’anima, non con occhi schermati dalle parole.”
“Tu soffochi la tua forza vitale con le parole. Non vivere la tua vita cercando risposte nel tuo tesoro di parole. Troverai solo parole per razionalizzare la tua esperienza. Lascia che il tuo animo si schiuda al Wyrd ed esso purificherà, rinnoverà e svilupperà lo scrigno della tua ragione. Il tesoro delle parole dev’essere al servizio della tua esperienza e non viceversa.”
“Le parole possono avere una potenza magica, ma possono anche renderci schiavi. Noi afferriamo dal Wyrd tenui soffi di vento e li immagazziniamo nei polmoni sotto forma di parole. Ma con ciò non abbiamo catturato un frammento di realtà, da scrutare ed esaminare come se ci offrisse una veduta sul Wyrd. Possiamo anche commettere l’errore di scambiare le nostre manciate d’aria per il vento o una brocca d’acqua per la corrente dalla quale è stata presa. In questo modo siamo schiavizzati dalla nostra capacità di nominare le cose.”
“I pensieri sono come gocce d’acqua. Cadono, si infrangono e poi si disseccano. Ma il mondo del Wyrd è come il potente oceano dal quale sorgono le gocce di pioggia per poi ritornarvi sotto forma di fiumi e di ruscelli.”
“I segni runici sono come le nubi del Wyrd che si muovono. Tutti possono apprendere le dimensioni e la formazione di ogni segno, ma il modo di interpretare un insieme di segni in un contesto particolare richiede la sapienza di uno stregone. Non vanno letti come un semplice gruppo di suoni, perché le rune sono state sviluppate dagli spiriti collegando tutti i cicli e le forze che dominano
“Il Wyrd è troppo vasto e complesso perché lo si possa comprendere, in quanto noi stessi ne siamo parte e non possiamo distaccarcene per osservarlo come se fosse una forza separata da noi. Come un pescatore non può vedere tutta la distesa dei mari, così neppure uno stregone può vedere la totalità del Wyrd. I messaggi trasmessi dalle rune sono come una buona pesca: abbastanza perché ci si possa nutrire finché le maree della vita ci riportano indietro.”
“Le forze del Wyrd sono come i venti e le maree per un pescatore. Se li conosce, il marinaio può orientare le vele nel modo appropriato. Può disporsi in armonia con le forze naturali e sfruttare il loro potere. Ma ciò non significa che possa mutarle.”
“Ogni lettera runica è una rappresentazione completa del Wyrd. Come una goccia d’acqua riflette un’immagine perfetta di tutto ciò che la circonda, così ogni runa riflette la totalità del Wyrd. Il ritmo del Wyrd può essere osservato a ogni livello, siano i moti delle stelle attraverso il cielo o le figure tracciate in un pezzo di terra.”
“Gli uccelli mi parlano esattamente come fai tu e il loro linguaggio mi è altrettanto chiaro. I loro versi sono come incantesimi del Wyrd.”
Da: La via del Wyrd di Brian Bates