Dinas Dinlle, dove si pensa si trovasse il castello di Arianrhod |
Quella che segue è una visualizzazione che si rifà in modo specifico alla tradizione celtica. Vi conduce nel mondo ultraterreno e vi consente di vedere come funziona. Lungo il cammino potreste imparare qualcosa di nuovo su voi stessi. Gli antichi sciamani celtici erano soliti prepararsi per giorni prima di intraprendere questo viaggio; la visualizzazione vi consente di evitare queste procedure. Al momento il modo più pratico per sperimentare la visualizzazione è di leggere il testo a voce alta e registrarlo (o chiedere a un amico di leggervelo); poi, con gli occhi chiusi e stando seduti in una posizione comoda, su una sedia con lo schienale diritto (per impedire di addormentarvi), respirate profondamente e con regolarità per un po’ finché non avrete calmato l’andatura furiosa del tempo e dello spazio quotidiano. Quindi accendete il registratore e ascoltate il nastro. Cercate con grande forza di “essere” nelle scene descritte e, in seguito, prendete nota di tutti i risultati significativi che raggiungete. Potreste non comprendere pienamente tutto quello che succede in questo stadio e le figure che incontrerete potrebbero non esservi familiari, ma proprio per questo a volte si ottiene una reazione iniziale più efficace.
Lasciatevi sprofondare in uno stato di meditazione profonda. Respirate a fondo e con regolarità e, mentre lo fate, lasciate che la coscienza della stanza attorno a voi si dissolva in uno sfondo distante. Ora immaginate di essere in piedi in cima a una collinetta verde. È il crepuscolo, il sole sta tramontando dietro di voi e proietta la vostra lunga ombra sulla terra. Sopra la testa si allunga il grande arco dei cieli che si imbrunisce in un blu profondo già puntinato dai primi bagliori evanescenti delle stelle.
Sotto di voi, nella verde e piatta pianura che circonda la collinetta, vedete la figura di un uomo che si muove e si avvicina. Inizia a salire la collina, arrampicandosi dolcemente sulle lunghe gambe. Quando si avvicina a voi vedete che è alto e magro, con lunghi capelli neri raccolti vicino alla fronte in un cerchietto di bronzo. Indossa un abito verde scuro e sulle spalle porta uno zaino di cuoio dal quale ora prende una piccola arpa cesellata.
Si inchina davanti a voi. “Sono Taliesin, Primo Capo Bardo dell’Isola di Britannia e Guardiano delle Stelle Estive. Vengo per condurvi in un viaggio alla Corte di Arianrhod, per cercare lì la visione di ciò che deve essere. Ora prestate attenzione alle mie parole e seguitemi dove vi conduco”.
Inizia a suonare l’arpa, pizzicando le corde ed emettendo lievi accordi dal piccolo strumento, il quale tuttavia produce un suono molto più grande, un suono che entra così profondamente in voi da farvi perdere ogni senso del dello spazio e del tempo; non siete per nulla sorpresi di scoprire che davanti a voi è apparsa una scala d’argento che vi conduce in alto, verso il cielo cosparso di stelle. Come un pastore con il suo gregge, Taliesin vi guida sulla scala, iniziate a salire e il bardo vi segue, suonando ancora la musica magica e profonda che vi incanta.
Vi arrampicate lontano e ancora oltre, finché la terra è ormai molto lontana e l’immensità del cielo notturno si stende ovunque. Ora di fronte a voi iniziate a vedere una grande luce d’argento e presto capite che arriva da una porta che si apre nel cielo. La scala su cui vi trovate porta direttamente a questa porta e, dopo essere entrati, vi trovate all’ingresso di un ampio salone. Le mura e il soffitto, pur nella loro distanza, sembrano essere fatti di luce, dorata, argentata e risplendente. Ora vedete la stella luce risplendere sulla fronte di Taliesin e vi ricordate che è chiamato anche Fronte Raggiante. Anche se ha smesso di suonare l’arpa, la musica continua, più grande, ricca e bella di prima, come se il suo suono fosse solo un’eco della vera musica che ora ascoltate.
Il bardo vi invita, in silenzio, a proseguire e voi camminate su un pavimento che sembra tutto d’oro ma allo stesso tempo traslucido, riempito di vorticose forme troppo meravigliose per riuscire a darne un’interpretazione, eppure vi riempiono di gioia.
In effetti, da quando siete entrati in questo posto meraviglioso, un grande ottimismo, benessere e chiarezza si sono impadroniti di voi. Tutti i vostri sensi sono desti come non mai; vedete, sentite, odorate, toccate e gustate ogni cosa in modo più intenso rispetto a prima perché un dolce aroma si diffonde nell’aria, una lieve brezza vi carezza il viso e la musica è come una luce d’oro che splende dentro di voi.
Davanti iniziate a vedere il fondo del salone e sembra che la luce provenga da lì. Anche se è forte, allo stesso tempo è dolce e potete guardarla senza paura di esserne abbagliati.
In fondo alla sala c’è un enorme specchio; non siete in grado di dire quanto sia grande ma è in una cornice d’argento i cui lati hanno la forma di vecchi e grandi alberi. In cima si trovano sette punti brillanti di luce che emettono raggi formanti una specie di corona.
“Contemplate la corona di Arianrhod nella Corte delle Stelle.”
La voce di Taliesin riecheggia nel grande salone e, mentre egli parla, le sette luci stellate sembrano diventare ancora più grandi. Poi, quando lo guardate, lo specchio diventa opaco. Non vi vedete più riflessi, ma una nuova forma inizia a modellarsi, una figura che sembra vestita di luce e che emana radiosità. L’immagine che appare è quella di una donna di una tale bellezza e delicatezza che sembra quasi trasparente: la luce risplende in lei e attraverso di lei e il suo viso è perfetto come una rosa di cristallo. Udite ancora Taliesin:”Ammiratela Regina delle Stelle, Arianrhod, la Ruota d’Argento”.
Una voce vi parla in parole che non udite con le orecchie ma nella mente. È una voce chiara e limpida come il cristallo, né dura né gentile, né amorosa né indifferente, la voce di qualcuno così lontano dal nostro mondo da non sapere nulla di noi.
“Siete venuti a trovare ciò che deve essere”.
Fino a questo momento non avevate alcuna ragione per venire in questo posto né conoscevate alcuna necessità al di là di quelle della vita quotidiana. Eppure, quando queste parole, penetrate direttamente nel vostro più profondo sé, entrano nei vostri pensieri, sapete subito, con assoluta certezza, che questo è proprio il vero scopo della vostra venuta.
Anche se non vi è stata fatta alcuna domanda, rispondete subito con un’affermazione che viene dal cuore e, a vostra volta, vi viene data una risposta, non a parole né con sensazioni, ma con un fiorire di bagliori all’interno della figura splendente, che interpretate come segno di approvazione.
“Adesso osservate quello che cercate!”
Ancora una volta le parole vengono sperimentate anziché sentite e vi meravigliate quando lo specchio cambia di nuovo, la figura svanisce per permettere a una nuova forma di costituirsi. Nessuna parola può trasmettere quello che vi è stato rivelato, solo dentro di voi c’è la forma veramente rivelata. Al di là delle necessità personali, è piuttosto il desiderio di tutta la creazione che prende forma attraverso il vostro desiderio.
Pausa
Con il passare del tempo, ciò che voi pensate fosse inconoscibile è scomparso e con esso la figura della donna. Lo specchio è di nuovo chiaro e vedete il vostro riflesso insieme a quello del bardo Taliesin che vi guarda come con il suo sguardo brillante, osservando il riflesso della vostra aspirazione, dove essa ancora ondeggia, ora più pallida, ma è ancora una fiamma nel vostro essere più profondo.
Alla fine piega la testa e, girandosi, vi porta indietro verso il grande salone e attraverso la porta e giù per la scala argentata, verso la cima della collina verde, che risplende sotto di voi.
Lì il bardo vi saluta e, prendendo l’arpa, inizia a suonare. Quando la musica comincia a entrare in voi, la collina e il suonatore iniziano a sparire, finché non rimane che la musica nella vostra coscienza. La sentite ancora impercettibilmente quando tornate al normale stato di coscienza
Da: Sciamanesimo celtico di John Matthews
Lasciatevi sprofondare in uno stato di meditazione profonda. Respirate a fondo e con regolarità e, mentre lo fate, lasciate che la coscienza della stanza attorno a voi si dissolva in uno sfondo distante. Ora immaginate di essere in piedi in cima a una collinetta verde. È il crepuscolo, il sole sta tramontando dietro di voi e proietta la vostra lunga ombra sulla terra. Sopra la testa si allunga il grande arco dei cieli che si imbrunisce in un blu profondo già puntinato dai primi bagliori evanescenti delle stelle.
Sotto di voi, nella verde e piatta pianura che circonda la collinetta, vedete la figura di un uomo che si muove e si avvicina. Inizia a salire la collina, arrampicandosi dolcemente sulle lunghe gambe. Quando si avvicina a voi vedete che è alto e magro, con lunghi capelli neri raccolti vicino alla fronte in un cerchietto di bronzo. Indossa un abito verde scuro e sulle spalle porta uno zaino di cuoio dal quale ora prende una piccola arpa cesellata.
Si inchina davanti a voi. “Sono Taliesin, Primo Capo Bardo dell’Isola di Britannia e Guardiano delle Stelle Estive. Vengo per condurvi in un viaggio alla Corte di Arianrhod, per cercare lì la visione di ciò che deve essere. Ora prestate attenzione alle mie parole e seguitemi dove vi conduco”.
Inizia a suonare l’arpa, pizzicando le corde ed emettendo lievi accordi dal piccolo strumento, il quale tuttavia produce un suono molto più grande, un suono che entra così profondamente in voi da farvi perdere ogni senso del dello spazio e del tempo; non siete per nulla sorpresi di scoprire che davanti a voi è apparsa una scala d’argento che vi conduce in alto, verso il cielo cosparso di stelle. Come un pastore con il suo gregge, Taliesin vi guida sulla scala, iniziate a salire e il bardo vi segue, suonando ancora la musica magica e profonda che vi incanta.
Vi arrampicate lontano e ancora oltre, finché la terra è ormai molto lontana e l’immensità del cielo notturno si stende ovunque. Ora di fronte a voi iniziate a vedere una grande luce d’argento e presto capite che arriva da una porta che si apre nel cielo. La scala su cui vi trovate porta direttamente a questa porta e, dopo essere entrati, vi trovate all’ingresso di un ampio salone. Le mura e il soffitto, pur nella loro distanza, sembrano essere fatti di luce, dorata, argentata e risplendente. Ora vedete la stella luce risplendere sulla fronte di Taliesin e vi ricordate che è chiamato anche Fronte Raggiante. Anche se ha smesso di suonare l’arpa, la musica continua, più grande, ricca e bella di prima, come se il suo suono fosse solo un’eco della vera musica che ora ascoltate.
Il bardo vi invita, in silenzio, a proseguire e voi camminate su un pavimento che sembra tutto d’oro ma allo stesso tempo traslucido, riempito di vorticose forme troppo meravigliose per riuscire a darne un’interpretazione, eppure vi riempiono di gioia.
In effetti, da quando siete entrati in questo posto meraviglioso, un grande ottimismo, benessere e chiarezza si sono impadroniti di voi. Tutti i vostri sensi sono desti come non mai; vedete, sentite, odorate, toccate e gustate ogni cosa in modo più intenso rispetto a prima perché un dolce aroma si diffonde nell’aria, una lieve brezza vi carezza il viso e la musica è come una luce d’oro che splende dentro di voi.
Davanti iniziate a vedere il fondo del salone e sembra che la luce provenga da lì. Anche se è forte, allo stesso tempo è dolce e potete guardarla senza paura di esserne abbagliati.
In fondo alla sala c’è un enorme specchio; non siete in grado di dire quanto sia grande ma è in una cornice d’argento i cui lati hanno la forma di vecchi e grandi alberi. In cima si trovano sette punti brillanti di luce che emettono raggi formanti una specie di corona.
“Contemplate la corona di Arianrhod nella Corte delle Stelle.”
La voce di Taliesin riecheggia nel grande salone e, mentre egli parla, le sette luci stellate sembrano diventare ancora più grandi. Poi, quando lo guardate, lo specchio diventa opaco. Non vi vedete più riflessi, ma una nuova forma inizia a modellarsi, una figura che sembra vestita di luce e che emana radiosità. L’immagine che appare è quella di una donna di una tale bellezza e delicatezza che sembra quasi trasparente: la luce risplende in lei e attraverso di lei e il suo viso è perfetto come una rosa di cristallo. Udite ancora Taliesin:”Ammirate
Una voce vi parla in parole che non udite con le orecchie ma nella mente. È una voce chiara e limpida come il cristallo, né dura né gentile, né amorosa né indifferente, la voce di qualcuno così lontano dal nostro mondo da non sapere nulla di noi.
“Siete venuti a trovare ciò che deve essere”.
Fino a questo momento non avevate alcuna ragione per venire in questo posto né conoscevate alcuna necessità al di là di quelle della vita quotidiana. Eppure, quando queste parole, penetrate direttamente nel vostro più profondo sé, entrano nei vostri pensieri, sapete subito, con assoluta certezza, che questo è proprio il vero scopo della vostra venuta.
Anche se non vi è stata fatta alcuna domanda, rispondete subito con un’affermazione che viene dal cuore e, a vostra volta, vi viene data una risposta, non a parole né con sensazioni, ma con un fiorire di bagliori all’interno della figura splendente, che interpretate come segno di approvazione.
“Adesso osservate quello che cercate!”
Ancora una volta le parole vengono sperimentate anziché sentite e vi meravigliate quando lo specchio cambia di nuovo, la figura svanisce per permettere a una nuova forma di costituirsi. Nessuna parola può trasmettere quello che vi è stato rivelato, solo dentro di voi c’è la forma veramente rivelata. Al di là delle necessità personali, è piuttosto il desiderio di tutta la creazione che prende forma attraverso il vostro desiderio.
Pausa
Con il passare del tempo, ciò che voi pensate fosse inconoscibile è scomparso e con esso la figura della donna. Lo specchio è di nuovo chiaro e vedete il vostro riflesso insieme a quello del bardo Taliesin che vi guarda come con il suo sguardo brillante, osservando il riflesso della vostra aspirazione, dove essa ancora ondeggia, ora più pallida, ma è ancora una fiamma nel vostro essere più profondo.
Alla fine piega la testa e, girandosi, vi porta indietro verso il grande salone e attraverso la porta e giù per la scala argentata, verso la cima della collina verde, che risplende sotto di voi.
Lì il bardo vi saluta e, prendendo l’arpa, inizia a suonare. Quando la musica comincia a entrare in voi, la collina e il suonatore iniziano a sparire, finché non rimane che la musica nella vostra coscienza. La sentite ancora impercettibilmente quando tornate al normale stato di coscienza
Da: Sciamanesimo celtico di John Matthews