domenica 12 giugno 2011

Cosa vuole una donna?


Fiaba tratta dal ciclo bretone:

Un giorno, il giovane re Artù fu catturato ed imprigionato dal sovrano di un regno vicino.

Mosso a compassione dalla gioia di vivere del giovane, piuttosto che ucciderlo, il sovrano gli offrì la libertà, a patto che rispondesse ad un quesito molto difficile: "Cosa vogliono veramente le donne?".
Artù avrebbe avuto a disposizione un anno, trascorso il quale, nel caso in cui non avesse trovato una risposta, sarebbe stato ucciso.
Un quesito simile avrebbe sicuramente lasciato perplesso anche il più saggio fra gli uomini e sembrò al giovane Artù una sfida impossibile, tuttavia, avendo come unica alternativa la morte, Artù accettò la proposta, e fece ritorno al suo regno. Ivi giunto, iniziò a interrogare chiunque: la principessa, le prostitute, i sacerdoti, i saggi, le damigelle di corte e via dicendo, ma nessuno seppe dargli una risposta soddisfacente. 
Ciò che la maggior parte della gente gli suggeriva era di consultare una vecchia strega, poiché solo lei avrebbe potuto fornire la risposta, ma a caro prezzo, dato che la strega era famosa in tutto il regno per gli esorbitanti compensi che chiedeva per i suoi consulti. 
Il tempo passò... e giunse l'ultimo giorno dell'anno prestabilito, così che Artù non ebbe altra scelta che andare a parlare con la vecchia strega, che accettò di rispondere alla domanda, solo a patto di ottenere la mano di Gawain, il più nobile dei Cavalieri della Tavola Rotonda, nonché migliore amico di Artù!
Il giovane Artù provò orrore a quella prospettiva... la strega aveva una gobba ad uncino, era orrenda, aveva un solo dente, puzzava di acqua di fogna e spesso faceva anche dei rumori osceni! 
Non aveva mai incontrato una creatura tanto ripugnante. Perciò si rifiutò di accettare di pagare quel prezzo e condannare l'amico a sobbarcarsi un fardello simile! 
Gawain, venuto al corrente della proposta, volle parlare ad Artù dicendogli che nessun sacrificio era troppo grande per salvare la vita del suo re e la tavola rotonda, e che quindi avrebbe accettato di sposare la strega di buon grado.
Il loro matrimonio fu pertanto proclamato, e la strega finalmente rispose alla domanda: ciò che una donna vuole veramente è essere padrona della propria vita.
Tutti concordarono sul fatto che dalla bocca della strega era uscita senz'altro una grande verità e che sicuramente la vita di Artù sarebbe stata risparmiata. 
Infatti il sovrano del regno vicino risparmiò la vita ad Artù, e gli garantì piena libertà. 
Ma che matrimonio avrebbero avuto Gawain e la strega? Artù si sentiva lacerato fra sollievo ed angoscia, mentre Gawain si comportava come sempre, gentile e cortese. 
La strega al contrario esibì le peggiori maniere... mangiava con le mani, ruttava e petava, mettendo tutti a disagio. 
La prima notte di nozze era vicina, e Gawain si preparava a trascorrere una nottata orribile, ma alla fine prese il coraggio a due mani, ed entrò nella camera da letto e ...che razza di vista lo attendeva! 
Dinnanzi a lui, discinta sul talamo nuziale, giaceva semplicemente la più bella donna che avesse mai visto! Gawain rimase allibito, e non appena ritrovò l'uso della parola (il ché accadde dopo diversi minuti), chiese alla strega cosa le fosse accaduto. 
La strega rispose che era stato talmente galante con lei quando si trovava nella sua forma repellente che aveva deciso di mostrarglisi nel suo altro aspetto, e che per la metà del tempo sarebbe rimasta così, mentre per l'altra metà sarebbe tornata la vecchiaccia orribile di prima. 
A questo punto la strega chiese a Gawain quale dei due aspetti avrebbe voluto che ella assumesse di giorno, e quale di notte.
Che scelta crudele! Gawain iniziò a pensare all'alternativa che gli si prospettava: una donna meravigliosa al suo fianco durante il giorno, quando era con i suoi amici, ed una stregaccia orripilante la notte? O forse la compagnia della stregaccia di giorno e una fanciulla incantevole di notte con cui dividere i momenti di intimità? Voi cosa avreste fatto? 
La scelta di Gawain è distante solo un paio di righe... ma non leggete, finché non avrete fatto la vostra scelta!
Il nobile Gawain disse alla strega che avrebbe lasciato a lei la possibilità di decidere per se stessa.
Sentendo ciò, la strega gli sorrise, e gli annunciò che sarebbe rimasta bellissima per tutto il tempo, proprio perché Gawain l'aveva rispettata, e l'aveva lasciata essere padrona di se stessa!

Il motivo della “sposa ripugnante” o “dama ripugnante”, di nome Ragnell, si trova in The Wedding of Sir Gawain and Dame Ragnell, risalente al periodo che va dal XIV al XV secolo d.C. ed è strettamente collegata al tema della Cerca. Inizia con Artù, che durante una battuta di caccia si imbatte in un cervo bianco Affascinato dalla sua bellezza, egli lo insegue a lungo e quando finalmente riesce a raggiungerlo, lo uccide. In quell’istante, però, un cavaliere dalla sfarzosa armatura gli appare dinnanzi e, rivolgendosi a lui in maniera aggressiva, lo rimprovera aspramente per aver concesso a Gawain alcune terre che invece erano di sua proprietà. Il misterioso uomo, che dice di chiamarsi Gromer Somer Jour, minaccia di morte il re per questo oltraggio, ma poco prima di mozzargli la testa decide di offrirgli la possibilità di riscattarsi: d’ora in poi si svolge tutta la vicenda raccontata sopra.
Sono moltissimi gli animali della Cerca che compaiono nella mitologia celtica, nella Materia Bretone e nelle vicende del Graal.

Molte storie iniziano con una caccia ad una creatura magnifica e fatata. Il famoso cervo bianco è una di queste che esiste solo per il sacro scopo di essere cercata ed inseguita ma che solo la persona giusta potrà raggiungere. La sua funzione è quella di condurre l’eroe nell'Altromondo. Come suo alleato lo può far accedere ai luoghi e alle dimensioni dell'essere che ha bisogno di visitare in cerca della sua guarigione. Nel racconto originale Ragnell rivela che la cosa che la donna desidera di più è la Sovranità, il riconoscimento completo della sua sacra ed innata libertà, quindi il significato del racconto va oltre l’aspirazione legittima della donna a non essere sottomessa dall’uomo, ma ci viene detto che la donna è il simbolo della terra stessa che ci ospita, che va rispettata e non posseduta. Secondo le antiche leggende un re avrebbe dovuto sposare simbolicamente la Terra sulla quale avrebbe regnato, impersonata da una donna alla quale egli doveva unirsi, e avrebbe dovuto riconoscerle la Sovranità e il pieno rispetto. Se però questi fossero venuti a mancare il re avrebbe fallito il suo compito e la Terra si sarebbe tramutata in Landa Desolata, sterile, improduttiva ed inospitale. Allo stesso modo egli non sarebbe più stato in grado di riconoscere i volti della Sovranità e li avrebbe disprezzati. La terra stuprata, ferita, ripudiata e insultata assume così l’aspetto orrendo di Ragnell. Gawain era un cavaliere dal cuore puro e dall’anima luminosa, perciò era in grado di guardare oltre l’esteriorità ed accettare sia la luce che il buio, guarendo sia la donna che la terra tramite l’amore che portava dentro di sé. Grazie a Gawain, che ha accettato il proprio limite e ha riconosciuto pienamente il potere femminile, la Terra Desolata rifiorisce.
Accettare entrambi gli aspetti della Sovranità permette di regnare con giustizia come Re Sacri. Prima di godere dello splendore della Terra fertile e donatrice di frutti, bisogna prima apprezzare ed amare le creature e i luoghi che appaiono ripugnanti e selvaggi. Solo coloro che rispondono alla misteriosa domanda, che altri non è se non la richiesta più naturale e ovvia che la Terra potrebbe fare, sanno scalfire la superficie per conoscere l’oro che essa cela, comprendendo la vera natura delle cose, la loro perfetta armonia fatta di opposti e la bellezza in ogni sua forma.
La storia narrata rappresenta molto bene anche il passaggio dalla stagione invernale e sterile che ha il volto della Vecchia alla stagione primaverile che ha il volto della Fanciulla e che sono i volti della stessa Dea, Una e Triplice: Fanciulla, Madre, Anziana.

E come tu mi vedesti ripugnante, bestiale, orribile dapprima, e bella dopo, così è la Regalità; perché di rado la si conquista senza scontri e conflitti, ma alla fine essa è bella e attraente per tutti.”

Le avventure dei figli di Eochaid Mugmedon
, in Saghe e Leggende dell’antica Irlanda, di G. Agrati e M. L. Magini.

Riflessioni ispirate da:
http://www.ynis-afallach-tuath.com/public/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=57

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