Attraverso i disegni dei gioielli dei popoli tribali dell’antica Europa possiamo ricavare un’illuminante prospettiva sulla visione del mondo del Wyrd. L’aspetto comune alle opere d’arte dei sassoni, dei celti e dei vichinghi, consisteva in disegni minuti, spesso in oro, nei quali le linee si intrecciano e si avvolgono fino a formare una rete di connessione di fili dorati apparentemente senza interruzione. È un’immagine di interconnessione totale. Ogni cosa implica e coinvolge ogni altra cosa come in un sistema ecologico onnicomprensivo.
I disegni non sono però caotici, non procedono a caso, ma sembrano avere uno scopo, una direzione, un modello definito. Le antiche decorazioni incise nel legno o nel metallo, che siano figurative o astratte, trasmettono un’impressione analoga di movimento costante, ma controllato. L’impressione prevalente è di una vitalità e di una energia tremende racchiuse in un universo finito.
Le immagini che ci offrono i racconti tradizionali sulla creazione e sulla natura della vita rafforzano questa impressione, perché tutto nell’universo mitologico dei nostri antenati è in movimento incessante, come il moto delle particelle subatomiche nella fisica contemporanea.In quei racconti il sole e la luna sono rappresentati come corpi in fuga attraverso i cieli, inseguiti da un branco di lupi ululanti con le fauci spalancate pronti a sbranarli. L’Albero del Mondo, l’immagine centrale intorno alla quale è raffigurato tutto il mondo, subisce un’aggressione costante, con serpi e draghi che addentano le sue radici e cervi che ne mangiano le fronde. Ma le tre Sorelle del Wyrd ristorano e rigenerano ogni mattina le radici dell’albero con un liquido potente tratto da un pozzo sacro, perché solo grazie a questo bagno incessante Yggdrasil può conservare la propria vita e la propria forza. Intanto uno scoiattolo scorazza su e giù per il tronco recando messaggi insultanti scambiati fra un’aquila, appollaiata sulla cima più alta, e le serpi che divorano le radici.La mitologa Rosalie Wax afferma che la costante attività di questo universo le dava l’impressione
di essere spettatrice “di una danza intricata nella quale ogni entità segue il percorso energetico che le è assegnato e adempie alla sua propria funzione. I corpi celesti girano e, alla giusta distanza, vengono inseguiti dai lupi famelici. L’Albero del Mondo viene consumato e corroso, ma i suoi rami, alimentati da somministrazioni regolari del liquido sacro, rifioriscono sempre”. Perciò in questo universo tutti gli aspetti, le forze, gli esseri e le immagini si muovono non perché siano stati messi in movimento da qualche forza esterna, come avviene nel nostro moderno paradigma di “causa-effetto”, ma perché il movimento o l’azione è la loro essenza intrinseca. Si tratta di una visione dell’universo più affine alle teorie del caos che stanno emergendo oggi, secondo le quali l’ordine sottostante a tutti i fenomeni non può essere colto se consideriamo i singoli elementi, ma può rendersi visibile se se consideriamo lo schema globale di attività.
Al contrario la nostra comprensione scientifica tradizionale della realtà e anche il nostro senso comune tendono a riferirsi a un universo di cose separate, animate e inanimate, che agiscono l’una sull’altra mentre “si spostano” nello spazio vuoto e che passano da uno stato all’altro. Philip Rawson descrive il nostro modo di esperire e di misurare il tempo come una suddivisione del tempo in momenti numerabili, ciascuno dei quali è separato e astrattamente identico a tutti gli altri, a prescindere dall’unità di misura prescelta, sia essa grande o piccolissima. Nella nostra percezione lineare e unidirezionale del tempo le cose indipendenti sono l’una “causa” dell’altra. Questo punto di vista, che isola sequenze osservabili e ripetibili di eventi nel mondo materiale, è stato prezioso per sviluppare la scienza e la tecnologia. Ma ogni volta che si ha a che fare con una dimensione psicologicamente o spiritualmente più sofisticata quest’immagine dell’universo in blocchi separati finisce ben presto in frantumi.
Il punto di vista del Wyrd riconosce invece che, sebbene i concetti di cose e stati separati corrispondano a una realtà sperimentale (a esempio si esperisce una porta come qualcosa attraverso la quale accediamo a un altro spazio), il sottostante mondo del Wyrd è anche una rete ininterrotta di mutamenti e cambiamenti continui, interconnessi a tutti i livelli (una porta è anche un albero in transizione, sulla strada che lo porta a diventare infine legna da ardere).
I disegni contorti dei gioielli, con il loro intreccio apparentemente interminabile di fili d’oro, illustrano che le forze sono in moto perpetuo e sempre in relazione reciproca. L’equilibrio tra le forze è molto precario.
Un momento di inerzia da parte di qualunque creatura nell’universo potrebbe condurre a un cumulo di effetti che porterebbero tutto il sistema alla rovina… Se il sole o la luna si arrestassero nel loro volo, sarebbero inghiottiti e la luce sparirebbe dalla terra. Se i lupi si stancassero e si riposassero, il corso naturale del giorno e della notte cesserebbe. Analogamente se Thor si riposasse nella sua battaglia contro i giganti o Odino si fermasse nella sua ricerca della saggezza, Asgard, la cittadella degli dei, crollerebbe.
L’effetto complessivo di questa interrelazione critica di forze, intrecciate ed equilibrate, è dinamico, eccitante e persino entusiasmante. Quest’immagine dell’universo è in sintonia con il ciclo incessante della nascita e della morte e con il dinamismo essenziale della vita. Non una vita come meccanismo, ma una vita in cui ogni complesso organismo che vive e respira è inseparabile dagli altri organismi e dall’ambiente.
Come ogni filo del gioiello si trova in uno stato di interdipendenza reciproca dagli altri fili ed è impossibile sciogliere i nodi che congiungono i fili dorati sicché una trazione su ogni filo produce una trazione inevitabile e complementare in altri fili, così, analogamente nella mitologia Wyrd, si ha una rete di forze nella quale una perdita di equilibrio in un aspetto determina la rovina di un altro aspetto. Potremmo dire che in questa visione le forze della vita sono collegate da una rete di fili dorati. I fili collegano assolutamente ogni cosa: eventi fisici, sociali, psicologici e psichici; oggetti, pensieri e sentimenti, il materiale e l’ineffabile. Tutto è avvolto in un intreccio così delicato che ogni movimento, ogni pensiero, ogni accadimento, non importa quanto piccolo, si ripercuote attraverso la rete.
Sembra che i nostri antenati avessero la sensazione di essere inestricabilmente connessi non solo al mondo naturale, ma anche a tutto il resto, dalle cose banali e particolari, alle realtà significative e universali. Sotto questo profilo oggi stiamo ancora cercando di riscoprire ciò che un tempo loro avevano capito
Da: La sapienza di Avalon di Brian Bates
Ciao. Cercavo notizie sulla dama del lago e sono arrivata fino a te.
RispondiEliminami piace ciò che scrivi, sono notizie che ci metterei molto se volessi cercarle per metterle insieme.
Posso portarle citandoti esattamente e mettendo il link , sul forum che frequento? Mi piacerebbe davvero.
Dimmi qualcosa, ok? grazie, a presto. Drago
Ciao Drago Bluissimo, certo che puoi citarmi nel forum, anzi, ti ringrazio. Di che forum si tratta? mi piacerebbe dare un'occhiata, però non garantisco assolutamente assiduità perché frequento già altre comunità virtuali e non mi rimane poi molto tempo
RispondiEliminaGRAZIE ANZITUTTO PERCHè HAI RISPOSTO.
RispondiEliminaHa poca importanza a dire il vero iscriversi se poi si fatica a partecipare, su un forum, ma quello che per noi è importante è trasmettere, nell'augurio che molti ci seguano leggendo e magari scelgano di portare con loro una frase, un pensiero, raccolto da noi.
Il forum è Cittàdiluce --forum premashanti.
Allora grazie per il permesso e a presto, buon lavoro. Namastè. Drago.
Ciao, lo conosco, ogni tanto lo leggo, mi piace tantissimo e ti assicuro che nel mio cuore porto molti dei vostri messaggi, mi donano serenità e pace. Grazie a te e al vostro forum per quello che trasmettete, sono onorata di poterne fare un po' parte tramite la tua citazione.
RispondiEliminaBuon cammino
Patty