Guenon considerando i due aspetti peculiari del Graal, e cioè quelli dello stato primordiale e della tradizione primordiale, fa notare che questi si riferiscono al duplice senso della parola Graal.
Essa significa, al tempo stesso, vaso (grasale) e libro (gradale).
Il primo di questi aspetti, esprime esplicitamente l'idea dello stato, mentre il secondo è intimamente connesso con il concetto di tradizione.
Qui viene da pensare ad altri simbolismi dove la pietra ed il libro si fondono in uno stesso simbolo.
Il libro diventa allora una scrittura tracciata dal Cristo stesso sulla coppa, oppure le Tavole della Legge di Mosè, o l'enorme pietra preziosa con scolpite alcune figure rappresentanti i simboli del dualismo cataro.
Quest'ultimo, per inciso, è, secondo Fernand Lequeme, il Tesoro che i Perfetti lasciarono ai Catari.
O ancora,
“
Se il ternario si riduce ad una precisa gerarchia che va sotto il nome dei "tre mondi", quella della Tavola smeraldina è la verità nella sua triplice manifestazione nei tre mondi stessi.
È vero, senza menzogna, è certo e verissimo.
È vero: "verità sensibile corrispondente al mondo fisico".
La verità della Tavola rotonda.
Senza menzogna: "Opposizione dell'aspetto precedente - Verità filosofica, certezza, corrispondente al mondo metafisico o morale".
La verità della Tavola quadrata.
È certo e verissimo: "Unione dei due aspetti precedenti,
La verità della Tavola rettangolare.
Charpentier critica quelli che hanno visto in queste lastre la rappresentazione del movimento degli astri, essendo questa, a suo avviso, una spiegazione troppo intellettuale per quella che è essenzialmente un’attività fisica.
Ma è un’attività fisica di tipo tutto particolare, ed egli stesso, poco più avanti, parlando del risultato di questa attività, la definisce come una condizione che si avvicina allo stato medianico e che permette un’incorporazione dei "ritmi naturali".
E che cos'è questa incorporazione nei ritmi naturali, se non partecipare armonicamente al movimento del cosmo?
È porsi al centro della ruota dello zodiaco non più soggetti alle influenze degli astri ma partecipi delle loro influenze in un centro equilibrato.
A questo punto non si può non parlare della Tavola rotonda di Re Artù. L'essere cavaliere della Tavola rotonda non costituisce il risultato di una prova, ma è un fatto magico che diventa l'elemento indispensabile per partecipare a prove future.
Lo stato di passività che è caratteristico della Tavola rotonda è messo in assoluta evidenza nei racconti della Cerca del Santo Graal. Anche se il cavaliere fallisce, non gli è per questo interdetto il ritorno a Camelot, e questo gli succede per non essersi comportato conformemente a quei principi che gli devono essere propri in quanto cavaliere; della sua appartenenza alla Tavola rotonda nulla viene menzionato né, ancor meno, messo in dubbio.
Quanto detto definisce ulteriormente la lastra rotonda come tavola di iniziazione passiva, nella quale l'uomo è guidato, e ad un tempo ci fa intravedere il significato della seconda Tavola.
Non vi è alcun dubbio che
Autentico custode della Tavola rotonda, Artù sembra essere proprio la figura tutelare legata alla Ruota dell’Anno
Da: http://digilander.libero.it/ilsitodelmistero/trelastregraal.htm
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