Lascio da parte la storia e le spiegazioni razionali e dico, in ordine sparso e senza alcuna logica, che la magia è tradizione, folklore, essenza del Divino, il vento che muove il ramo di un melo, una ricetta su un quaderno che sa di cannella, una pianta di lavanda a protezione della casa, una tisana calda quando c’è la neve, un libro magico cercato da tempo, un cappello a punta su una bambina nella notte di Halloween, una finestra bianca sul giardino, guardare “Amori e incantesimi” per la centesima volta, girare un mercatino di una festa celtica cercando un fermaglio a forma di foglia, accendere un fuoco e guardare le fiamme danzare, accarezzare un gatto sul davanzale mentre fuori piove, ascoltare una donna anziana che racconta di un antico rimedio, far seccare la salvia per un nuovo incenso, raccogliere conchiglie e sassolini sulla spiaggia con la luna piena. La stregoneria è soprattutto arte, creatività, armonia, ispirazione, e delicata filosofia di vivere. Per questo e per mille altri motivi, la stregoneria, non è nient’altro che, in conclusione, il Culto della Vita
Stregamanda
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