martedì 15 novembre 2011

Io sono pagana


Io sono pagana
Le rocce, il vento, i ruscelli, gli animali sono miei fratelli. In loro si completa la mia vita. In loro è presente la scintilla divina che guida il mio spirito. Riconosco gli alberi come mio rifugio, come mia fortezza. Ogni volta che piango sono loro ad asciugare le mie lacrime con il lieve tocco del cuore. I loro tronchi sono il mio appoggio quando sono stanca, la loro linfa è il simbolo del continuo fluire del rinnovamento, su me e la mia pelle. Sono la mia capanna dell'anima, dove mi rifugio ogni volta che la pioggia cade troppo forte e il vento porta via le foglie dal sentiero.

Io sono pagana.
Riconosco un Dio e una Dea, in loro la mia vita, per loro la mia vita. Non conosco i loro nomi perchè sono abituata a chiamarli con tutti i nomi del mondo. Loro sempre rispondono anche se la mia voce è solo un sussurro, un sospiro. Loro le mie labbra, loro il mio cuore. Mi insegnano infinito amore e abbandono per la fiammata che sento dentro ogni giorno, l'esistenza. Mi donano la paura ed il dubbio, perché io possa chiedere a me stessa e trovare le risposte. Mi donano il dolore e la sofferenza perché io possa crescere nel faticoso cammino della vita, imparando ogni lezione che a me sarà posta. Mi donano la fantasia e l'eclettismo perché io possa amare me stessa giorno dopo giorno, cambiando forma, mutando umore, essendo donna.

Io sono pagana.
Celebro il mutare delle stagioni. Attraverso l'anno tenendo per mano la Madre nei suoi percorsi di luce, di ghiaccio, di sangue e di rugiada. Onoro il rinnovamento della vita, l'inizio della crescita, la rinascita dei germogli, l'amore e la passione, il primo biondo raccolto, la fruttificazione, l'ultimo raccolto d'arancio, la fine e il passaggio. Le stagioni si posano sulla mia pelle come organza, imprimendo i loro forti odori nelle mie narici, i loro sapori sulla mia lingua, i loro colori nei miei occhi. Mille e ancora mille tesori a me svelati

Morgana

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