Sonno di terre candide t'accoglie
notte infinita rabbrividente in gelo
vapori diacci di sospesa vita
seguono il nostro passo soffocato.
Taglia il respiro il freddo che rinnova
tutto sa di pulito, immacolato
lucente il cielo spande a piene mani
pulviscoli d'argento sfavillante.
Campane a valle chiamano le genti
a riscaldarsi al fuoco della festa
preparano la notte dell'arrivo
e levano le voci in soavi canti
Qui c'è ricco il silenzio degli Antichi
ognuno è solo innanzi al suo sentiero
ma un cerchio di promesse non si spezza
le mani nelle mani e caldi i cuori.
S'accendono fiammelle nella notte
candele d'oro a richiamare il Sole
passerà questa notte senza fine
passerà il gelo e il tempo della veglia.
Signora, apri di nuovo il tuo sorriso
vieni con noi nel canto dell'inverno
da questo ghiaccio nasceranno fiumi
e nuove foglie agli alberi dormienti,
bevi con noi al calice dei sogni
il miele ardente a illuminare i volti
guarda ruggire ancora i nostri fuochi
sorridi a questa vita che non cede,
nascere al mondo dentro queste notti
è un privilegio di cui essere grati
correre lieti insieme alle stagioni
incontro ai nuovi fiori che verranno,
portiamo i nostri doni a chi è arrivato
che sia di carne o di brillante luce
perchè la vita ha mille e più stagioni
perchè siam tutti uguali
nella sera.
Marius Tavernese
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