giovedì 23 dicembre 2010

Yule



Sonno di terre candide t'accoglie
notte infinita rabbrividente in gelo

vapori diacci di sospesa vita

seguono il nostro passo soffocato.


Taglia il respiro il freddo che rinnova

tutto sa di pulito, immacolato

lucente il cielo spande a piene mani

pulviscoli d'argento sfavillante.


Campane a valle chiamano le genti

a riscaldarsi al fuoco della festa

preparano la notte dell'arrivo

e levano le voci in soavi canti


Qui c'è ricco il silenzio degli Antichi

ognuno è solo innanzi al suo sentiero

ma un cerchio di promesse non si spezza

le mani nelle mani e caldi i cuori.


S'accendono fiammelle nella notte

candele d'oro a richiamare il Sole

passerà questa notte senza fine

passerà il gelo e il tempo della veglia.


Signora, apri di nuovo il tuo sorriso

vieni con noi nel canto dell'inverno

da questo ghiaccio nasceranno fiumi

e nuove foglie agli alberi dormienti,


bevi con noi al calice dei sogni

il miele ardente a illuminare i volti

guarda ruggire ancora i nostri fuochi

sorridi a questa vita che non cede,


nascere al mondo dentro queste notti

è un privilegio di cui essere grati

correre lieti insieme alle stagioni

incontro ai nuovi fiori che verranno,


portiamo i nostri doni a chi è arrivato

che sia di carne o di brillante luce

perchè la vita ha mille e più stagioni

perchè siam tutti uguali

nella sera.


Marius Tavernese

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