martedì 14 dicembre 2010

La Ruota dell'Anno nel druidismo - Seconda parte


La ruota delle otto festività fu portata nel druidismo da Ross Nichols, che alla fine degli anni Quaranta faceva parte dell’Antico Ordine Druidico, il quale all’epoca celebrava soltanto i due equinozi e il Solstizio d’Estate. A quanto si dice avrebbe anche voluto festeggiare il Solstizio d’Inverno ma erano disincentivati dal clima. Durante le sue ricerche nelle tradizioni popolari irlandesi Nichols si imbatté nelle feste di Samhain, Imbolc, Beltane e Lughnasadh e decise che queste dovessero essere immesse nel druidismo moderno.
Quando la sua idea fu respinta dalla gerarchia dell’Ordine, Nichols mostrò il suo mandala di festività all’amico Gerald Gardner. Questi, che stava mettendo assieme gli elementi della Wicca moderna, incluse immediatamente il mandala nelle sue idee. Il suo gruppo di stregoneria fu probabilmente il primo a metterlo in pratica all’inizio degli anni Cinquanta, mentre Nichols dovette aspettare fino al 1964, quando portò un gruppo a distaccarsi dall’Ordine per costituire l’Ordine dei Bardi, Vati e Druidi.
La ruota scorre con tanta bellezza, contrassegnando ogni sei settimane circa un punto nel ciclo  di cambiamento, portando assieme la comunità, facendo affiorare la nostra coscienza, che molti neofiti di questa tradizione ritengono difficile credere che non sia sempre stato così.

Samhain
Sebbene la grafia dell’irlandese sia variabile, la pronuncia tende a rimanere uguale, per cui Samhain viene anche scritto Samhuinn e Samain ma viene sempre pronunciato sauin. Il significato è probabilmente “fine dell’estate”. Il nome gallese è Calan Gaeaf, che significa “calende invernali”.
Per coloro che misurano secondo le stagioni, Samhain arriva con il primo gelo. Alcuni programmano il rito attorno alla luna piena dello Scorpione che attraversa il Toro. Coloro che preferiscono una data fissa celebrano Samhain il 1° novembre, con inizio dei riti la sera prima,  poiché nel druidismo la giornata comincia al tramonto le celebrazioni partono sempre la sera prima.

Solstizio d’Inverno
Gli antichi germanici, che chiamavano questa festa Yule, avviarono la tradizione di festeggiare per dodici giorni: un altro aspetto del paganesimo accolto dal cristianesimo.
Nel druidismo il solstizio d’inverno viene celebrato attorno al 21 dicembre, quando il sole entra nel Capricorno, oppure tre giorni dopo, il 24 dicembre, notte di mezzo inverno, quando dopo una pausa sul punto più basso il sole ricomincia il suo viaggio verso il centro.
Questa festa è chiamata anche Alban Arthan. La parola alban si ritiene derivi da un antico termine celtico britannico che significa “luminoso”, mentre arthan è una più tarda parola gallese forse riferita alla costellazione dell’Orsa Maggiore del cielo settentrionale invernale. L’alternativa Alban Arthuan è una corruzione successiva e si riferisce all’antico re eroe britannico Artù.

Imbolc
Imbolc o Imbolg (pronuncia imolc), viene celebrato il 2 febbraio.
Alcuni assegnano il momento di Imbolc alla nascita dei primi agnelli, mentre altri cercano i primi bucaneve. Per alcuni è la festa della luna piena dell’Acquario che passa davanti alla costellazione del Leone.
In gallese la festa è chiamata Gwyl Fair, “festa di Maria”, oppure nell’alternativa più recente Gwyl Forwyn, “festa della vergine”, anche se alcuni druidi, perfino i pagani, utilizzano il termine cristiano Candelora. In Irlanda e in alcune parti della Scozia è la festa di Brigit, Bride o Brigida, antica dea il cui culto fu trasferito a una santa cristiana.

Equinozio di Primavera
L’equinozio di primavera si celebra fra il 20 e il 23 marzo, nel momento in cui il sole si sposta in Ariete e il giorno ha la stessa durata della notte. Viene anche chiamato Alban Eilir, a volte scritto Eiler, dove eilir significa in gallese “rigenerazione” o “primavera”. Alban Eiler viene tradotto poeticamente “luce della terra”. Il nome germanico di questa celebrazione pagana è Ostara: è il nome di una dea della fertilità da cui derivano l’inglese Easter e il tedesco Oster (Pasqua).

Beltane
La grafia di questa festa varia da Belteinne a Bealtine, ma la più comune è Beltane, che è la più vicina alla pronuncia (beltein). Il termine può essere tradotto “il fuoco luminoso” (o fortunato)” e alcuni tracciano collegamenti con l’irlandese Balor, il dio gallico Belenus e il gallese Beli Mawr, tutte divinità ancestrali associate a luce e fuoco. Questa è la prima festa dell’estate, celebrata secondo il calendario il 1° maggio, con i riti che cominciano la sera precedente, oppure alla Luna Piena del Toro che attraversa lo Scorpione. Coloro che segnano le feste trimestrali secondo il fluire della natura celebrano con i primi fiori bianco-rosati del biancospino.
In gallese si chiama Calan Mai, “calende di maggio”.

Solstizio d’Estate
Il Solstizio d’Estate è la festa più spesso associata ai druidi, anche se in questa tradizione non è più importante di ogni altra festa. Viene celebrato attorno al 21 giugno, quando il sole sorge nel suo punto più settentrionale, raggiungendo il punto più alto nel cielo, mentre passa dai Gemelli al Cancro, oppure nel giorno di mezza estate tre giorni dopo, il 24 giugno, quando dopo una pausa il sole comincia la sua discesa.
La festa è chiamata anche Alban Hefin, talvolta scritto Heruin, dove il termine gallese hefin significa “estate”. Alban Heruin viene tradotto “luce della costa”.

Lughnasadh
Lughnasadh, Lughnasad o Lugnasa, pronuncia lunassa, è la festa del dio Lugh. Nei testi medievali irlandesi viene anche chiamata Bron Trogain, ovvero il primo giorno del mese di Trogain, e in Inghilterra è oggi chiamato comunemente Lammas, che deriva dal termine sassone Hlafmasse (loafmass), “messa del pane”, dal momento che in questa occasione veniva offerto del pane fatto con il grano appena mietuto. Oppure con il termine gallese Gwyl Awst che significa “festa d’agosto”. Alcuni celebrano il rito alla Luna piena del Leone che attraversa l’Acquario. Secondo il calendario, Lughnasadh è il 1° agosto.

Equinozio d’Autunno
L’Equinozio d’Autunno viene celebrato tra il 20 e il 23 settembre, quando la notte è di nuovo lunga quanto il giorno e il nostro sole passa davanti alla costellazione della Bilancia.
Chiamato anche Alban Elfed, talvolta scritto Alban Elued, dove elfed significa “autunno”, viene tradotto “luce dell’acqua”.

Da: I principi del druidismo di Emma Restall Orr, Armenia

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