giovedì 17 maggio 2012

Il Graal - XII


Collegato al mistero della Tumba di Rotari era la scritta “Terribilis est locus iste. Hic domus Dei. Est Porta Coeli”, che tradotta diventa “Questo luogo è terribile. Questa è la casa di Dio. Questa è la porta del cielo”. La scritta è tratta da un passo della Bibbia dove si narra del sogno di Giacobbe. In questo sogno Giacobbe vide una scala che poggiava sulla terra e raggiungeva il cielo. Al risveglio ebbe timore e disse “come è terribile questo luogo! È la casa di Dio e questa è la porta del cielo” e diede il nome di Betel a quel luogo che prima si chiamava Lux. Questa scritta contiene indizi importanti che possono identificare la natura di Monte Sant’Angelo, ponendolo nella categoria di luoghi privilegiati per le iniziazioni a carattere fortemente esoterico e occulto. E non solo. La scritta di solito indica anche posti fortemente sacri, varchi privilegiati in cui la dimensione umana e divina arrivano a sfiorarsi.
A questo punto è opportuno tornare al mistero della scritta sul portale della chiesa di San Michele. Dalle ricerche finora effettuate, è apparso chiaro come Monte Sant’Angelo sia un antico ma dinamico centro di un culto segreto che possiamo definire eretico, in cui si ravvisano influenze egizie, celtiche, ebraiche, gnostiche. Questo antico santuario contiene criptate nei suoi monumenti informazioni preziose non solo sulla storia mistica dell’umanità, ma soprattutto sulle modalità con cui, tramite un percorso iniziatico, è possibile accedere a una dimensione superiore trasmutando se stessi per ristabilire l’originaria condizione umana e di conseguenza il legame uomo-Dio, spirito e materia. Perché un santuario dedicato al culto ermetico, portato avanti dai seguaci dell’antico ordine di Melki-Tsedeq, è indicato come terribile? La dicitura ebraica Beth El, la casa di Dio, è sinonimo delle montagne sacre poiché si è compiuta una manifestazione divina. Secondo alcune testimonianze, di notte si manifesterebbero nel santuario forze sovrumane. Ma perché tali manifestazioni divine sono da considerarsi terribili? Terribilis in latino significa spaventevole, ma anche venerabile. La traduzione potrebbe essere sia “questo luogo è venerabile”, sia “questo luogo è spaventoso”. Il latino, lingua sacra per eccellenza, riesce a rendere con una sola parola, l’idea della dualità ma anche della necessità che, questa dualità, sia racchiusa in un principio unico. Inoltre, il latino pone in rilievo i due elementi principali del sacro: la luce e il buio. È come se esistesse una scala graduata alla cui estremità si ha la massima purezza, tutto ciò che è venerabile, nel mezzo la scala si abbassa al quotidiano, al profano, infine, all’estremità, si hanno le cose più terribili, magari impure o orribili. Se ne deduce che esiste una sorta di potere magico legato alle due estremità e che l’estremità pura non può essere violata dal sacrilegio. La scritta può essere interpretata come un segnale della presenza di un luogo particolarmente sacro, situato in prossimità delle ley lines e potrebbe provocare, perciò, nell’iniziato o nel credente una doppia reazione: spavento, terrore del primo contatto con il sovrannaturale, o la venerazione dell’adepto al mistero ivi contenuto. Entrando nel santuario si entra nella porta che dà accesso al cielo, ossia al mondo superiore che è in fondo la casa, il luogo in cui il divino risiede. Ma perché allora altri luoghi ugualmente sacri e importanti non sono stati così contrassegnati? Forse appunto perché alcuni luoghi non sono soltanto sacri, ma anche custodi di un segreto terribile. Terribile per chi? Il termine terribile si adatta alla perfezione all’idea del segreto sacro. Un segreto può essere fonte di venerazione per l’iniziato che intraprendendo un cammino di trasmutazione interiore e pertanto può essere ammesso al suo cospetto. Ma per la gente comune, spiritualmente addormentata e psicologicamente impreparata può essere terribile e devastante. Ma può, inoltre, essere terribile soprattutto per i dogmi del potere costituito, creatore e sovrano degli schemi mentali delle persone. Si tratta di conoscenze improntate sulla gnosi, ossia su di un contatto diretto, privo di intermediari, con il Divino, unico modo per riuscire a ritrovare la scintilla divina dentro di sé : il famoso Regno di Dio.

Da: Chi ha orecchie per intendere intenda - Simboli e segni della chiesa del Graal di Anonimo

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