martedì 5 luglio 2011

Il Graal - VI


Christian Rosenkreuz si trova di fronte a quattro strade ed è piuttosto imbarazzato nello scegliere quale prendere, soprattutto perché l’indicazione gli dice che, qualsiasi egli scelga, non c’è possibilità di ritorno. La prima è sassosa e pericolosa perché le aride rocce di un secco materialismo fanno sorgere l’inganno. Un ricercatore spirituale deve essere molto maturo per percorrere con sicurezza questa strada.
La seconda è una strada lunga ma sicura, la via della vita terrena, la via della fedele e paziente meditazione che porta lentamente ma sicuramente alla meta, purché il viaggiatore non si volti né a destra né a sinistra. Una porta a trascurare i compiti terreni per sogni non realistici ed è chiamata, nella Scienza Spirituale, la Via di Lucifero, la deviazione a sinistra. La deviazione a destra va in una così profonda immersione nelle cose materiali che niente di spirituale sembra avere realtà, ed è la Via di Arimane.
La terza strada è la Via Regia attraverso la quale gli uomini che hanno raggiunto la maturità in una reincarnazione precedente possono velocemente e facilmente trovare la loro Via allo Spirito.
La quarta, circondata di fuoco e di nubi, può essere attraversata soltanto da coloro che non siano più carne; è adatta soltanto per corpi incorruttibili.
Le quattro strade sono le vie aperte dalle quattro incarnazioni del nostro pianeta: l’antico Saturno, l’antico Sole, l’antica Luna e le fasi evolutive della Terra.
Noi denominiamo Luna quel pianeta precedente la Terra, e con ciò nondimeno la Luna di oggi, ch’è solo un frammento, un residuo della Luna antica, ma intendiamo uno stato precedente della nostra Terra che ebbe esistenza una volta e passò poi per un periodo di vita spirituale che usiamo chiamare pralaja, così come l’uomo passa per uno stato spirituale dopo la morte. Quel pianeta lunare è poi rinato, come rinasce l’uomo. A sua volta però lo stato planetario della Luna è la reincarnazione di uno stato planetario precedente che chiamiamo Sole. Questo Sole, che però non è il Sole attuale ma un essere del tutto diverso, è la reincarnazione dell’ultimo pianeta al quale dobbiamo guardare, quando parliamo delle diverse reincarnazioni della nostra Terra, e cioè l’antichissimo Saturno.
La strada rocciosa e sassosa è quella dell’antica Luna; la strada lunga e sicura è quella della Terra; la Via Regia quella dell’antico Sole, che soltanto gli alti iniziati possono percorrere; la strada “adatta soltanto ai corpi incorruttibili” è quella dell’antico Saturno.
Christian Rosenkreuz si siede e comincia a mangiare il suo pane. Improvvisamente una colomba bianca come la neve vola giù, messaggera di pace e di amore, ed egli divide il suo pane con lei. Possiamo dire che la sua volontà è messa a disposizione di questa messaggera dello spirito. Ma anche il corvo che la molesta è un messaggero del mondo spirituale: ci vengono in mente i corvi di Elia, ed il fatto che il Corvo era il primo grado in certe iniziazioni.
Seguendo i due uccelli nello sforzo di aiutare la colomba, il viaggiatore si trova già sulla seconda strada. Una tale scelta non può essere presa dalla mente conscia, e noi sappiamo che avvenimenti apparentemente sfortunati possono portarci a fare un passo nella direzione giusta. Christian Rosenkreuz sente pietà ed amore per l’uccello, e questi sentimenti sono spesso una guida più sicura del giudizio intellettuale. Si volta e considera se tornare indietro; ma un vento così forte soffia contro di lui che egli si accorge che sarebbe impossibile. Una volta intrapreso un sentiero occulto, il ricercatore spirituale non può tornare indietro. Si accorge anche di aver lasciato il suo pane – la sua volontà spirituale – dietro di sé.
Così egli procede con sicurezza per tutta la giornata lungo la strada, viaggiando verso sud, seguendo la direzione del volo della colomba e usando la sua bussola per non deviare a destra o a sinistra.
Abbiamo detto che la tavola quadrata è quella della Cabala, o meglio, Quabala che significa tradizione; quelle tradizioni ebraiche che si vogliono risalenti ai primi uomini.
A quei primi uomini che non avendo ancora commesso il peccato d'orgoglio, ed essendo quindi in uno stato di contatto diretto con Dio, possedevano la conoscenza di quella dottrina che è esposta nei Sacri Libri.
La rivelazione della chiave per l'esatta comprensione delle Sacre Scritture è stata fatta, perciò, all'Adamo Terrestre: l'uomo e gli uomini ad un tempo.
Questa è perciò una tavola di illuminazione, che tende a recuperare la Parola, la conoscenza globale del mondo.
Tramite essa si ha il raggiungimento di quello stato adamitico verso il quale tende Christian Rosenkreuz dopo la prova dei pesi. Dopo aver dimostrato di possedere la conoscenza delle sette arti liberali gli vengono date dal re le insegne del Toson d'Oro e del leone rampante.
Il primo rappresenta la trasfigurazione della vita nel sentimento ed il secondo che questo sentimento si innalza verso lo spirito.
Gli adepti, quindi, iniziati alla Grande Opera, hanno accesso alla comprensione della Tavola quadrata ma non a quella rettangolare poiché per arrivare ad essa bisogna che, come per Christian Rosenkreuz, l'Alchimia lasci il posto alla Teologia.
La prima è infatti rivolta alla penetrazione dei segreti della terra mentre la seconda è rivolta verso i segreti del Cielo.
"Lancillotto, se non state attento nell'astenervi dal commettere peccato mortale e non abbandonerete i pensieri terreni e le delizie del mondo, invano andrete in questa Cerca. Sappiate che la vostra cavalleria non vi sarà di nessun aiuto se lo Spirito Santo non vi mostrerà la via da seguire in tutte le avventure che incontrerete". Questo disse l'eremita a Lancillotto e questo è l'ammonimento che deve sempre tener presente ogni iniziato alla Tavola quadrata. Ma non basta, l'eremita prosegue ancora dicendo che chiunque avesse una fede cosi misera e debole da credere che il proprio coraggio possa servire più della Grazia di Nostro Signore, allora per costoro non esisterebbe altro che vergogna e non potrebbe ottenere assolutamente alcun risultato.
In tutta la Cerca è costantemente ribadito questo concetto della pericolosità della cavalleria, che dà forza e potenza a chi vi appartiene e che quindi dà la possibilità di fare, ad un tempo, molto bene ma anche molto male.
L'Eremita dice a Lancillotto che entrò a far parte del grande ordine della cavalleria provvisto di tutte le bontà e virtù terrene ma, quando rinnegò il Cristo per diventare il servo del Diavolo, in lui "entrarono tante virtù del nemico quante prima erano state quelle di Nostro Signore".
"Appena i tuoi occhi furono riscaldati dall'ardore della lussuria, cacciasti l'umiltà per accogliere l'orgoglio, cominciasti ad andare a testa alta, fiero come un leone: segretamente pensasti che non avresti più badato a nulla finché non fosti riuscito ad ottenere ciò che volevi da colei che ti sembrava così bella".
E questo ci mostra come gli strumenti di lavoro per l'edificazione dell'uomo possono diventare strumenti di offesa e di morte quando l'orgoglio prende il posto dell'umiltà.
La cavalleria diventa solo cavalleria terrena e ai suoi appartenenti viene interdetta ogni possibilità di elevazione, intenti, come sono, alla ricerca di gioie mondane.
"Infatti la Cerca non è di cose terrene ma Celesti" e perciò la vista del Santo Graal sarà preclusa a tutti coloro che non si lasceranno guidare da Dio nell'arida razionalità di questa Tavola. È necessario perciò lasciare la cavalleria terrena per appartenere a quella celeste.
Solo così si potrà passare dalla Tavola quadrata a quella rettangolare; dalla scacchiera alla Tavola dell'Ultima Cena.

Da: Le nozze chimiche di Christian Rosenkreuz

http://digilander.libero.it/ilsitodelmistero/trelastregraal.htm

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