sabato 28 gennaio 2012

Le Salighe – il dono della tessitura e del gomitolo


La Donna Selvatica è anche colei che offre alla donna la possibilità di tessere, mettendole a disposizione i materiali necessari.
Con il dono del materiale di tessitura viene offerta contemporaneamente la materia prima per tessere e, insieme, l’iniziazione al filo e all’ordito, in cui è simboleggiato un tradizionale sapere femminile.
Nella maggior parte delle culture una dea sapiente offre alla donna la tessitura, simbolo della capacità di creare l’ordito della vita, di riunire i fili in un disegno armonioso. In Grecia è Pallade Atena, anch’essa una dea vergine, dunque “intatta”, senza nessuna dipendenza psicologica dell’uomo, che insegna alla donna a tessere, con la sua pazienza e la sua metis (il sapere pratico femminile), la trama della vita. Attraverso la sua capacità di tessere la donna si guadagna, non solo materialmente, l’autonomia: diventa infatti colei che compone la trama della propria storia e, in parte, anche di quella della comunità.
A questo antico tema del sapere femminile della tessitura, della trama, inteso in senso fisico e psicologico, la Donna Selvatica aggiunge però altri due aspetti.
Uno, che incontriamo spesso in queste narrazioni, è ancora una volta quello del segreto: la donna non deve svelare da dove vengono le sue ricchezze, i suoi beni. Il mondo dell’abbondanza femminile, per mantenere tutta la sua energia, deve rimanere tabù, non deve rivelare le proprie fonti.
L’altro, immancabile, è l’allontanamento della riflessione intellettuale negativa e di calcolo: quando finirà?
La domanda sulla fine (figlia della Penuria, vera dea del nostro mondo) esprime sempre la preoccupazione del controllo, che è il contrario dell’affidamento.
Vediamo in queste improvvise interruzioni della ricchezza, provocate appunto dalla domanda sulla quantità del dono, ciò che ogni visione del Sacro ha sempre presentato come necessità dell’affidamento agli dei, o alle forze della Natura Primordiale, il sospetto nei confronti delle quali è già sufficiente ad attenuarne la benevolenza.
Nel cattolicesimo le eterne abbondanze del Sacro compaiono come Divina Provvidenza, spesso rappresentata da immagini di Vergini belle e luminose (suggestiva quella, opulenta, dipinta da Simone di Gaeta e custodita nel Tempio dei Catilinari, dei padri barnabiti, a Roma, cui vengono attribuite proprietà miracolose).
Una versione simbolicamente povera, ridotta a tecnica psicologica, dello stesso concetto di affidamento alla vita e alle sue forze sovrapersonali, è ciò che molta New Age, assieme a diverse correnti psicologiche americane, ha proposto come “pensiero positivo”, o think positive.(Vedi anche: 
http://damadiavalon.blogspot.com/2011/06/le-tessitrici-del-destino.html)

Da: Donne selvatiche di Claudio Risé e Moidi Paregger

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