martedì 5 aprile 2011

Ortica - caratteristiche e uso terapeutico





















La primavera è per me un invito a raccogliere ortiche con le quali posso preparare gustosi piatti. L’ortica fa anche molto bene, conosciamo quindi da vicino questa pianta portentosa:


Nome
: ortica
 
Famigliaurticaceae
Specie: Urtica dioica L. e Urtica urens L
Altri nomi: Erba brucia, Vendetta delle suocere, Orticone, Ortica maschia
Fioritura: tarda primavera ed estate
Raccolta: le cimette in primavera, i fiori durante il periodo della fioritura, la radice in autunno
Dove si trova: diffusa in tutto il mondo, preferisce i luoghi umidi vicini alle zone abitate. È facile trovarla fa le macerie e vicino alle stalle. Predilige i terreni ricchi d’azoto
Le parti utilizzate: tutta la pianta.

È una pianta molto nota solo per la sua capacità di produrre l’orticazione (sua naturale difesa). Ciò è dovuto ad alcuni peli fragili e cavi che la ricoprono e che quando vengono a contatto con la nostra pelle vi entrano e, rompendosi, rilasciano uno speciale liquido ricco di tossialbumina che produce calore e infiammazione. Il calore e l’essiccazione (bastano 12 ore dalla sua raccolta) eliminano l’effetto urticante delle foglie.
Non và confusa con l’ortica bianca, la quale non ha niente a che fare con l'ortica vera e propria (appartiene, infatti, alla famiglia delle Lamiaceae-Labiateae) e si riconosce facilmente per i caratteristici fiori bianchi con il petalo superiore a forma d'elmo, posti all'ascella delle foglie. Mancano, inoltre, completamente le stipole e i peli urticanti. Infatti tende ad intrufolarsi in mezzo all’ortica comune proprio per difendersi meglio. Questa “tattica naturale” è seguita anche dal marrubio, altra pianta molto simile all’ortica.
Per quel che riguarda le proprietà dell'ortica bianca, studi recenti vi hanno determinato un notevole contenuto in saponine, istamina ed altre amine, che ne sconsigliano l'uso interno. Per uso esterno è efficace, invece, l'infuso (5 gr in 100 ml d'acqua) per normalizzare la secrezione sebacea sia delle pelli grasse che del cuoio capelluto seborroico. L'ortica bianca non ha praticamente altre utilizzazioni.
Con la denominazione “ortica” si intendono varie specie di urticaceae delle quali le due più comuni sono l’Urtica dioica L. e l’Urtica urens L. A questa erbacea ben si addice l’appellativo di “burbero-benefica”. Infatti, è aggressiva soltanto nel difendersi da nemici voraci, per il resto è una pianta che potrebbe essere utile all’uomo in molti modi. Dico potrebbe perché, pur essendo comunissima e, quindi, facilmente reperibile, l’ortica viene utilizzata meno di quanto meriti. Il nome deriva dal latino urere (bruciare) e dioica (in quanto porta su di un individuo solo fiori maschili o solo fiori femminili). L’ortica cresce spontanea nei luoghi incolti in genere: lungo le strade, i fossi, le siepi, vicino alle case e nei boschi, dal mare fino ad un’altitudine di 2.500 metri. È una pianta erbacea perenne, alta fino ad un metro e mezzo, dal fusto eretto a sezione quadrata. Le foglie sono opposte, spicciolate, a forma di cuore, con stipole e margine seghettato a grandi denti triangolari. I fiori verdi, piccolissimi, sono riuniti in spighe e fioriscono da giugno ad ottobre. I semi sono acheni ovali. L'Urtica urens si distingue dalla dioica per varie caratteristiche: è annuale, è di taglia più piccola in tutte le sue parti, ha le foglie di un verde più chiaro ed è monoica (porta sullo stesso individuo sia fiori maschili che femminili). Comunque, le due specie sono usate indifferentemente per costituire la droga secca. Si usa soprattutto la pianta intera (Herba Urticae), che si raccoglie da aprile a settembre tagliandola a dieci centimetri da terra.
Per fare essiccare l’ortica la si appende a mazzi in un luogo areato e all'ombra; per conservarli sono adatti sacchi di carta o tela. Specialmente per uso esterno viene usata anche la radice (Radix Urticae), raccolta in autunno.
In veterinaria si considera giustamente l'ortica un'ottima pianta foraggera e pare che, oltre che trasmettere agli animali gli indubbi valori nutrizionali e salutari che possiede, renda i bovini particolarmente resistenti alle malattie infettive, aumenti notevolmente la produzione di latte delle vacche e conferisca ai cavalli un manto più lucente. È vivamente consigliabile nell'allevamento dei conigli e di tutto il pollame: in particolare si è visto che i tacchini, nutriti con un pastone addizionato di ortica tritata, ingrassano di più e che le galline aumentano la quantità e migliorano la qualità delle loro uova. Non dimentichiamo poi che l'ortica è molto utile all'industria per l'estrazione della clorofilla, di cui è ricca, e che le fibre lunghe contenute nel fusto, filate già nel Medioevo, danno un particolare tessuto resistentissimo, simile alla canapa. Le foglie costituiscono, inoltre, un valido e del tutto innocuo colorante per medicinali, cosmetici, prodotti igienici e liquori. Con queste si può anche tingere di un bel verde la lana (la radice, invece, tinge in giallo). Un altro aspetto dell'ortica è l'azione rivitalizzante che ha, esattamente come la camomilla, sulle piante che le crescono vicino, ed è interessante osservare che la esplica in modo particolare sulle aromatiche (specialmente sulla menta), delle quali pare faccia aumentare il contenuto in olio essenziale. Inoltre, il macerato d'ortica, ottenuto facendo macerare la pianta intera in acqua per 12 ore, se spruzzato sulla pianta infestata dagli afidi, la libera da questi parassiti senza dover ricorrere a prodotti tossici.
Essendo ricca di vitamine (A, C, K, B2 e acido folico), sali minerali, aminoacidi essenziali, costituisce un alimento di alto valore nutrizionale. È una buona fonte di proteine: quando è fresca ne contiene da 6 a 8 grammi ogni 100, essiccata ne contiene da 30 a 35 grammi (percentuale vicina a quella della soia, uno dei legumi più ricchi di proteine).
In più, possiede un sapore delicatamente aromatico che la rende adatta alla preparazione di piatti appetitosi. Gli inconvenienti che presenta sono solo apparenti: basta tener presente che i peli urticanti delle foglie vengono neutralizzati sia da una bella lavata, che da una cottura anche brevissima, e che per cogliere e maneggiare tranquillamente l'ortica è sufficiente munirsi di un paio di guanti di pelle o di gomma. Per contro, le utilizzazioni di queste foglie saporite e salutari sono parecchie: dall'ottima zuppa di ortica, specialità della bassa Lombardia, al risotto verde, alla frittata con cime di ortica, al minestrone, alla squisita salsa per il lesso, ai ravioli di magro, ai raffinati vol-au-vent. Senza contare che le cime di ortica si possono far lessare e poi condire a piacere esattamente come gli spinaci, fornendo una squisita verdura nutriente, mentre l'acqua di cottura (una tazza al mattino a digiuno), depura e disintossica l'organismo. Con le foglioline più tenere, tritate finemente, si possono aromatizzare le insalate e le salsine alle erbe. In alcune regioni le foglie di urtica urens si usano anche come succedaneo del tè.

Uso terapeutico
Le proprietà dell'ortica si conoscevano già nell'antichità. Castore Durante, ad esempio, nel suo Herbario Nuovo (1585), dopo aver detto: "È così notissima pianta l'ortica, che si conosce da ciascuno fino nella notte oscura", elencò una tale quantità di "virtù di dentro" e di "virtù di fuori" da far venire il capogiro.
1 - Depurativa, diuretica e alcalinizzante: è consigliata in caso di affezioni reumatiche, di artrite, di gotta, di calcoli renali, di renella e, in generale, quando occorre produrre un'azione depurativa e diuretica. L'ortica ha una grande capacità di alcalinizzare il sangue e facilita l'eliminazione dei residui acidi del metabolismo, che sono strettamente legati a tutte queste malattie. La cura per uso interno si può completare con urticazioni sull'articolazione colpita
2 - Antianemica: si usa nelle anemie causate da mancanza di ferro o da perdite di sangue; il ferro e la clorofilla che abbondano nell'ortica stimolano la produzione dei globuli rossi; l'ortica è consigliata anche in caso di convalescenza, di denutrizione e di esaurimento, perché è ricostituente e tonificante
3 - Vasocostrittrice ed emostatica: è utile specialmente nei casi di emorragie nasali e uterine. È utilissima inoltre per le donne che soffrono di mestruazioni abbondanti.
4 - Digestiva: si ottengono buoni risultati nei disturbi digestivi causati da atonia o da insufficienza degli organi dell'apparato digerente. L'ortica contiene piccole quantità di cretina, un ormone prodotto da alcune cellule del nostro intestino, che stimola la secrezione del succo pancreatico e la motilità dello stomaco e della cistifellea: l'ortica, facilitata così la digestione,  migliora la capacità di assimilare i cibi
5 - Astringente: è stata usata con successo per fermare le fortissime diarree provocate dal colera; è utile in tutti i tipi di diarrea, in caso di colite o di dissenteria
6 - Ipoglicemizzante: esperimenti su numerosi pazienti hanno dimostrato che le foglie di ortica fanno abbassare il livello di zuccheri nel sangue
7 - Galattogena: aumenta la secrezione del latte materno e perciò è consigliabile durante l'allattamento
8 - Emolliente: per il suo effetto emolliente si raccomanda nelle malattie croniche della pelle, specialmente in caso di eczemi, di eruzioni e di acne; si usa anche contro la caduta dei capelli; pulisce, rigenera e rende più bella la pelle. I migliori risultati si ottengono assumendola per via orale e, al contempo, facendo applicazioni locali.
Contro l'enuresi notturna il Valnet cita una preparazione gradita anche ai bambini: con 15 grammi di semi di ortica pestati, 60 grammi di farina di segale, acqua e un po' di miele, impastare sei tortine e cuocerle al forno, dopo di che se ne mangi una ogni sera per 15-20 giorni. Per uso esterno l'ortica viene impiegata prevalentemente per applicazioni sul cuoio capelluto come antiforfora, antiseborroico e leggero revulsivo. Per queste proprietà sia il succo fresco che il decotto della radice o della pianta intera sono ottimi coadiuvanti contro la caduta dei capelli. Se ne possono prendere sino a sei cucchiai al giorno. Mescolando, invece, in parti uguali il succo fresco col miele, si ottiene un buon rimedio contro le infiammazioni intestinali (tre cucchiai al giorno) Nelle epistassi si consiglia di introdurre nel naso batuffolini di cotone idrofilo imbevuti di succo fresco di ortica. Nella medicina popolare si usava percuotere con un mazzo di ortiche le parti del corpo colpite da paralisi o affezioni reumatiche.
L’uso esterno è utile per artrosi, lombalgia, sciatalgia, tendiniti, distorsioni, per il cuoio capelluto.

Preparazione e uso
Tisana
: 2-3 cucchiaini da tè in una tazza d’acqua calda. Da prendere 3 tazze al giorno. Ha effetto diuretico, antiartritico, antireumatico.
Decotto: far bollire 30 grammi di foglie e steli in 1,5 lt di acqua. Lasciare riposare, filtrare e bere 2-3 tazze al giorno. È depurativa del sangue.
Infuso: far bollire 85 gr di ortica in 100 ml d'acqua. Ha azione antinfiammatoria e astringente intestinale, antidiarroica, emostatica e cicatrizzante, diuretica, declorurante e antiurica, depurativa, stimolante del metabolismo ed ematopoietica. L'azione depurativa, in particolare, ha un effetto cosmetico indiretto, in quanto coadiuvante nella cura di una pelle macchiata, impura ed eczematosa.
Succo: il succo fresco spremuto dalle foglie ha le stesse indicazioni, ma è considerato soprattutto un efficace antiemorragico

Da:
http://www.naturopataonline.org/articoli/28-rimedi-naturali/849-ortica-un-rimedio-naturale-polivalente/1.html
http://www.agribionotizie.it/rubriche/ortica.htm
http://www.celticworld.it/sh_wiki.php?act=sh_art&iart=526&im=1

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