Nel Vecchio Bacino del Nith, un fiume del sud-ovest della Scozia, viveva un tempo un brownie che lavorava per Maxwell, il Signore di Dalswinton. La figlia di costui nutriva per il brownie sentimenti di grande amicizia, tanto da confidargli tutti i suoi segreti, e, fra le creature umane, era quella che il brownie amava di più.
Un giorno la giovane si innamorò e fu proprio il suo piccolo amico che la fece incontrare per la prima volta con il giovane che sarebbe poi divenuto suo marito. Il giorno delle nozze, sempre lui vegliò di nascosto sul suo matrimonio. E quando la giovane donna stava per partorire il suo primogenito, fu il brownie ad avvertire la levatrice.
Il compito, per la verità, era stato affidato a un ragazzo che lavorava nelle stalle. Quel giorno, però, arrivò la piena del Nith. Le acque del fiume ruggivano e gorgogliavano minacciosamente e la via più breve per la casa della levatrice passava proprio attraverso il Vecchio Bacino, che in molti credevano infestato dagli spiriti. Il ragazzo perciò esitava a mettersi in cammino, paralizzato dalla paura.
Così fu il brownie a partire per la casa della levatrice. Gettatosi sulle spalle il mantello di pelliccia della padrona, raggiunse il fiume in sella al cavallo più robusto e lo guadò, attraversando le acque scure e turbinose.
Mentre erano già sulla via del ritorno e si apprestavano ad entrare nel Vecchio Bacino, la donna cominciò ad agitarsi: non era decisamente per quella via che pensava di raggiungere il capezzale della partoriente.
“Forse sarebbe meglio non passare per il Vecchio Bacino, questa notte, potremmo incontrare il brownie” esclamò la levatrice, cercando di convincere il brownie a fermare il cavallo.
“Per questa sera hai già incontrato tutti i brownie della regione, dunque non hai niente da temere” la rassicurò il suo fantino. Detto fatto, spronò il cavallo nelle acque del fiume e la condusse sana e salva sull’altra sponda.
Senza perder tempo, giunsero alla casa del signore di Dalswinton e la levatrice fu depositata sulle scale, mentre il brownie si precipitò nella stalla, dove trovò l’aiutante che stava ancora infilandosi gli stivali. Il ragazzo si meritò una sonora frustata con le briglie che, nel frattempo, il brownie aveva sfilato al cavallo.
Passò qualche giorno e il signore di Dalswinton ricevette la visita del ministro del culto protestante, cui raccontò tutto ciò cui sapeva a proposito della fedele creatura. Udito il racconto, il ministro suggerì di far battezzare il brownie insieme al bimbo appena nato. Il consenso fu unanime. Il pastore si recò nelle stalle con un’ampolla di acqua benedetta e si nascose dietro il fieno aspettando che il brownie iniziasse il suo turno di lavoro notturno.
Appena la piccola creatura comparve, il pastore balzò fuori e senza esitare gli versò sul capo l’acqua benedetta, recitando ad alta voce la formula del battesimo.
Non aveva ancora terminato la frase che il brownie lanciò un urlo di terrore e sparì. Da quel giorno, non fu mai visto nei dintorni di Nithsdale.
Da Fiabe celtiche. Gnomi, folletti, fate: storie del Piccolo Popolo a cura di Francesco Fornaciai
Un giorno la giovane si innamorò e fu proprio il suo piccolo amico che la fece incontrare per la prima volta con il giovane che sarebbe poi divenuto suo marito. Il giorno delle nozze, sempre lui vegliò di nascosto sul suo matrimonio. E quando la giovane donna stava per partorire il suo primogenito, fu il brownie ad avvertire la levatrice.
Il compito, per la verità, era stato affidato a un ragazzo che lavorava nelle stalle. Quel giorno, però, arrivò la piena del Nith. Le acque del fiume ruggivano e gorgogliavano minacciosamente e la via più breve per la casa della levatrice passava proprio attraverso il Vecchio Bacino, che in molti credevano infestato dagli spiriti. Il ragazzo perciò esitava a mettersi in cammino, paralizzato dalla paura.
Così fu il brownie a partire per la casa della levatrice. Gettatosi sulle spalle il mantello di pelliccia della padrona, raggiunse il fiume in sella al cavallo più robusto e lo guadò, attraversando le acque scure e turbinose.
Mentre erano già sulla via del ritorno e si apprestavano ad entrare nel Vecchio Bacino, la donna cominciò ad agitarsi: non era decisamente per quella via che pensava di raggiungere il capezzale della partoriente.
“Forse sarebbe meglio non passare per il Vecchio Bacino, questa notte, potremmo incontrare il brownie” esclamò la levatrice, cercando di convincere il brownie a fermare il cavallo.
“Per questa sera hai già incontrato tutti i brownie della regione, dunque non hai niente da temere” la rassicurò il suo fantino. Detto fatto, spronò il cavallo nelle acque del fiume e la condusse sana e salva sull’altra sponda.
Senza perder tempo, giunsero alla casa del signore di Dalswinton e la levatrice fu depositata sulle scale, mentre il brownie si precipitò nella stalla, dove trovò l’aiutante che stava ancora infilandosi gli stivali. Il ragazzo si meritò una sonora frustata con le briglie che, nel frattempo, il brownie aveva sfilato al cavallo.
Passò qualche giorno e il signore di Dalswinton ricevette la visita del ministro del culto protestante, cui raccontò tutto ciò cui sapeva a proposito della fedele creatura. Udito il racconto, il ministro suggerì di far battezzare il brownie insieme al bimbo appena nato. Il consenso fu unanime. Il pastore si recò nelle stalle con un’ampolla di acqua benedetta e si nascose dietro il fieno aspettando che il brownie iniziasse il suo turno di lavoro notturno.
Appena la piccola creatura comparve, il pastore balzò fuori e senza esitare gli versò sul capo l’acqua benedetta, recitando ad alta voce la formula del battesimo.
Non aveva ancora terminato la frase che il brownie lanciò un urlo di terrore e sparì. Da quel giorno, non fu mai visto nei dintorni di Nithsdale.
Da Fiabe celtiche. Gnomi, folletti, fate: storie del Piccolo Popolo a cura di Francesco Fornaciai
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