giovedì 24 marzo 2011

Celebrare l’Equinozio di Primavera


L’Equinozio di Primavera è il momento del risveglio della Natura, in cui si manifesta pienamente il seme di luce germogliato a Imbolc.
Fisicamente è tempo di uscire all’aria aperta, di fare movimento, di andare per prati e per boschi. Gli equinozi sono un periodo di equilibrio e al tempo stesso di instabilità, di nervosismo. Giovano molto quindi le cure disintossicanti e ricostituenti, specie se effettuate con metodi naturali (Fiori di Bach, ecc..). La nostra irrequietezza è inoltre facilmente superabile con una maggiore attività fisica: tra l’altro è tempo di iniziare a lavorare sulla terra per tutte le colture che in breve tempo fioriranno e fruttificheranno. Se abbiamo un orto o un giardino possiamo dedicare ad essi un po’ del nostro tempo, altrimenti possiamo piantare o seminare qualche piantina in un vaso per sistemarla in casa. Psicologicamente è tempo di iniziare nuovi progetti, magari le cose che abbiamo sognato o immaginato durante l’inverno: un nuovo hobby, uno sport o una qualche attività fisica. È infatti tempo di mettere in pratica le lezioni che abbiamo imparato dalle nostre riflessioni invernali, dalle profonde visioni interiori e dalla espansione della coscienza, tempo di portare quella conoscenza nel mondo esterno, uscendo dalla introversione invernale. Per manifestare in maniera ancor più concreta i mutamenti di questo momento di passaggio potremmo compiere qualche piccolo rito propiziatorio. Siccome l’uovo è un simbolo primario di Ostara e della rinascita (sia del Dio della Vegetazione, sia dell’anno) possiamo quindi usarlo per rappresentare questa rinascita, come pure la nostra rinascita interiore in questo periodo dell’anno, quando il clima si riscalda e i nostri orizzonti si espandono. L’uovo riflette il nostro potenziale interiore, già nato a Imbolc ma in attesa della sua schiusa. Così possiamo dipingere (con colori non tossici!) il guscio di uova sode da consumare nel nostro pranzo equinoziale o da regalare agli amici. Anche se non siamo artisti possiamo decorarle con semplici disegni, ispirati al simbolismo stagionale: il sole, il trifoglio, il coniglio e i fiori di primavera. L’uovo sta a simboleggiare le nostre speranze spirituali nel ciclo annuale, quindi dipingendo le uova possiamo formulare i nostri desideri per i prossimi mesi. Per celebrare la giovinezza dell’anno e la nostra crescita interiore possiamo anche piantare dei semi, dopo averli presentati al Sole e alla Terra e aver chiesto la loro benedizione. Se si desidera compiere qualcosa di più complesso, si può celebrare un piccolo rito all’aperto, in un prato o nel proprio giardino. Su una grossa pietra o un grosso ceppo di legno si accendano candele gialle (colore della luce e del sole) e/o verdi (la nuova crescita della vegetazione). Si salutino le potenze divine nel loro aspetto di giovinezza:“Benvenuto Giovane Dio Sole”, (oppure Giovane Dio della Vegetazione, se si vuole mettere l’accento sui cambiamenti della Natura) e “Benvenuta Giovane Dea della Terra”. Ovviamente si possono pronunciare formule di saluto più elaborate... Se lo si desidera, si può avere un piatto di semi o di piantine (da piantare nel nostro giardino o da regalare ai nostri amici) sui quali si visualizza discendere la benedizione delle forze cosmiche. Possiamo pensare ai semi e alle piantine come ai nostri nuovi progetti da concretizzare, così quando li pianteremo legheremo le nostre azioni ai grandi cicli cosmici e stagionali armonizzandole con la Natura. Meditiamo sul mistero della rinascita della Natura e sentiamo la fresca energia degli inizi che pervade il nostro corpo. Si può bere vino (o succhi di frutta) e mangiare dolci,ricordando di lasciare qualche goccia e qualche briciola da versare sulla terra,come nostra offerta di ringraziamento

Da Feste pagane di Roberto Fattore

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