martedì 22 marzo 2011

Simboli di Oestara


A Eostre era sacra la lepre, simbolo di fertilità, il cui comportamento in mano si dice assomigli a quello di una congrega di streghe danzanti (la famosa lepre marzolina di “Alice nel paese delle meraviglie”...). Questo totem animale della dea fu infatti in seguito considerato lo “spirito familiare” delle streghe, ma in realtà era un animale sacro in molte tradizioni. Gli antichi Britanni associavano le lepri alle divinità della luna e della caccia: ucciderle e mangiare la loro carne era tabù. Fino a tempi recenti la lepre non veniva mangiata nella regione del Kerry, dal momento che si diceva che mangiare una lepre equivaleva a mangiare la propria nonna! I Celti abolivano temporaneamente il tabù all’equinozio primaverile o a Beltane: si trattava di un pasto rituale in cui il corpo dell’ animale totemico veniva consumato per partecipare della sua fertilità. I Celti inoltre consideravano la lepre un animale divinatorio e dal modo in cui correva traevano presagi. Anche gli Anglo-Sassoni veneravano la lepre e una caratteristica delle feste primaverili in onore di Eostre era appunto una caccia rituale a questo animale. Nel folklore delle Isole Britanniche ancora esistono sopravvivenze di questi rituali. Così ad esempio la Contesa del Pasticcio di Lepre nel villaggio di Hallaton, dove un grande pasticcio di carne di lepre viene conteso dagli abitanti del villaggio, (sebbene in tempi recenti esso venga tranquillamente servito nei piatti dal vicario). Fino alla fine del’700, vicino Leicester aveva luogo ogni Lunedì di Pasqua una caccia alla lepre nelle colline circostanti. Si dice che i disegni sulla superficie della luna piena raffigurino una lepre, ricordo questo dell’associazione dell’animale con divinità lunari. Questa raffigurazione della “lepre nella luna” appare nelle tradizioni cinesi, europee, africane e indiane. Nella tradizione buddista le leggende narrano di come una lepre si sacrificasse per nutrire il Buddha affamato, balzando nel fuoco. In segno di gratitudine il Buddha impresse l’immagine dell’animale sulla luna. Questa leggenda riecheggia tradizioni ancora più antiche del Buddismo: in Cina la lepre lunare ha un pestello ed un mortaio con cui prepara un elisir di immortalità e figure di lepri e conigli vengono costruite in occasioni delle feste lunari. La lepre è considerata un animale Yin che viene dal Polo Nord recando il saluto della Dea della Luna. Amuleti di giada verde raffiguranti la lepre sono costruiti e regalati per augurare la buona fortuna.


Nelle tradizioni dei Nativi Americani la Grande Lepre è l’eroe dell’alba, il salvatore, creatore e trasformatore, padrone dei venti e fratello della neve. È il Grande Imbroglione, simbolo della mente veloce che supera in astuzia la forza fisica. Gli Indiani Algonchini adoravano la Grande Lepre che si diceva avesse creato la Terra.
Pe
r gli antichi Egizi la lepre era un animale lunare ma anche collegato all’alba, all’est. Osiride risorto è simboleggiato dalla lepre in quanto divinità solare, come pure Thoth, Ermes e Mercurio quali divinità messaggere, dal momento che l’est è il luogo da cui provengono gli dei portatori di luce.
Nell’antica Europa i Norvegesi rappresentavano le Divinità lunari accompagnate da una processione di lepri che portano lanterne. Anche la Dea Freya aveva come inservienti delle lepri e la stessa Dea Eostre era raffigurata con una testa di lepre.




Nel folklore europeo la lepre è stata associata allo spirito del grano, siccome ha l’abitudine di nascondersi nei campi di grano fino alla mietitura, tanto che l’ultimo covone veniva chiamato, tra gli altri nomi, “la lepre”. Ma la lepre è stata collegata anche alla fertilità e alla sessualità vigorosa, essendo una generatrice veloce e prolifica. I Greci la consideravano sacra ad Afrodite e a suo figlio Eros. Filostrato diceva che il sacrificio più adatto per Afrodite era la lepre in quanto essa possiede il suo dono di fecondità in un un grado superlativo. Come molti animali sacri dell’antichità, anche la lepre subì nel Medio Evo un processo di demonizzazione e venne ritenuta animale di cattivo auspicio, in cui le streghe si trasformavano. Si pensava che una lepre bianca fosse presagio di morte e abbondarono le storie di ferite inflitte a lepri, ferite rinvenute il giorno dopo su qualche donna. In Cornovaglia si raccontava che le ragazze morte dopo essere state abbandonate dai loro innamorati si trasformavano in lepri bianche per perseguitare i loro amanti infedeli!
Ma l’immagine della lepre fortunatamente ha incontrato un destino meno lugubre: la lepre di Eostre che deponeva l’uovo della nuova vita per annunciare la rinascita dell’anno è diventata l’odierno coniglio di Pasqua che porta in dono le uova, altro simbolo di fertilità. Al giorno d’oggi la ricorrenza della Pasqua ci ripropone ogni anno il tradizionale consumo e dono di uova, da quelle di cioccolato con la sorpresa a quelle naturali decorate a mano (che raggiungono livelli artistici nei “pysanky” dell’Ucraina) alle numerose ricette tipiche di frittate e dolci. Ma che cosa rappresenta l’uovo e perché gioca un ruolo così importante nelle tradizioni pasquali? In realtà l’attuale uovo di Pasqua ha origini pre-cristiane, essendo un antichissimo simbolo di vita, di creazione e di rinascita.







Come simbolo di iniziazione l’uovo simboleggia il due-volte-nato, la sua deposizione essendo una prima nascita e la schiusa la seconda.
La nascita del mondo da un uovo cosmico è un’idea universalmente diffusa,e non a caso veniva celebrata presso molte civiltà alla festa equinoziale di primavera, quando la Natura risorge e le ore di luce iniziano a prevalere su quelle notturne. In numerose mitologie un uovo primordiale, embrione e germe di vita, è il primo essere ad emergere dal Caos. Non sinonimo di confusione o distruzione, bensì di condizione primordiale che contiene la potenzialità di tutte le cose esistenti, il Caos è la forza vitale generatrice di tutto ciò che esiste. È l’”Uovo del mondo” covato da una Grande Dea e dischiuso dal Dio Sole. L’uovo è il principio da cui nascono tutte le cose, portando in manifestazione ciò che prima era solo allo stato potenziale. Nell’alchimia l’uovo è il vaso mistico in cui si compie la trasmutazione, un modello della creazione in scala ridotta.
Un mito dell’India narra che nella notte dei tempi tutto era immerso nelle tenebre e sepolto in un sonno profondo. L’Assoluto volle creare il cosmo dalla propria sostanza: così creò le acque e vi depose a galleggiare un uovo splendente il quale generò al proprio interno Brahma il Creatore, che divise poi l’uovo stesso in due parti, formando la terra e il cielo. In Cina era il tuorlo dell’uovo a rappresentare il cielo mentre l’albume era la terra.
In altre tradizioni il tuorlo è il dio Sole e il guscio la Dea: l’uovo del mondo deposto da una Dea veniva infatti dischiuso dal calore del Sole, come si è detto. In molte leggende egizie, l’Oca del Nilo, la Grande Dea,deponeva un uovo da cui nasceva Ra, il Sole. Un mito orfico greco narra che in principio esisteva la Notte, la dea uccello dalle nere ali la quale, fecondata dal Vento del Nord, depose un uovo d’argento nel grembo dell’oscurità. L’uovo era la Luna e da esso balzò Eros, il dio della vita dalle ali dorate che portò alla luce l’intero cosmo.
Ma in Grecia esisteva un mito più antico: Eurinome, Dea di Tutte le Cose,cioè il Caos primigenio, per scaldarsi si mise a danzare nuda sulle onde delle acque primordiali e poi strofinò tra le proprie mani il Vento del Nord. Da tale gesto nacque un serpente, Ofione, che si accoppiò con la grande Dea. Eurinome per accoppiarsi con Ofione si tramutò in colomba e dopo l’amplesso depose l’uovo universale. Anche gli antichi popoli medio-orientali, come Babilonesi e Sumeri, credevano alla mitica colomba che sorvolava le acque primordiali del Caos. Una colomba.., non suggerisce nulla quest’immagine? E la colomba in questi stessi miti viene’ associata ad un animale che tradizioni più tarde avrebbero considerato con orrore. Infatti l’originale uovo primordiale era un uovo di serpente.
Nel mondo celtico i Druidi chiamavano l’uovo cosmico “uovo del serpente” e custodivano talismani fatti a sua immagine, forse ricci di mare fossili, che si diceva possedessero qualità miracolose.
Una leggenda egizia narra come Kneph, il serpente primordiale produsse l’uovo cosmico dalla propria bocca. Sempre l’orfismo greco, quella straordinaria fucina di miti, considerando l’uovo il mistero della vita e della creazione, Io raffigurò spesso circondato dall’Ouroboros, il mitico serpente circolare che si morde la coda, quasi a rappresentare il tempo ciclico nel suo eterno ritorno. Ma il serpente disteso è il tempo lineare della storia, e così anche l’uovo con la propria forma simboleggia contemporaneamente il tempo cosmico, circolare e ciclico, e quello storico e lineare. Del resto il serpente rappresenta in molte tradizioni la rinascita, come l’uovo...
Osservando da vicino i simboli ci si accorge come essi in realtà si rispecchino l ’uno nell’altro, si generino l’uno dall’altro in un gioco infinito e universale. È nato prima l’uovo o la gallina? O il serpente? O la colomba? Domande che rivelano tutti i limiti della nostra logica razionale e meccanicistica...



La pianta sacra dell’Equinozio di Primavera è il trifoglio. Pianta simbolo dell’Irlanda, della quale si dice che San Patrizio, evangelizzatore dell’isola se ne usasse per spiegare la Trinità cristiana (incidentalmente la festa di San Patrizio ricorre il 17 marzo, in prossimità dell’equinozio). In realtà si tratta di una tradizione tarda risalente al 18° secolo e il trifoglio non era altro che la triskele, la ruota solare a tre bracci, mentre la varietà a quattro foglie rappresentava la croce celtica, la ruota solare, il cerchio magico delle quattro direzioni: tutti simboli molto più antichi del Cristianesimo

I fiori bianchi del trifoglio come quelli  che Olwen lasciava al suo passaggio nell'antico racconto gallese Culhwch e Olwen

Da Feste Pagane di Roberto Fattore



2 commenti:

  1. felice Ostara e inizio Primavera dama...)O(

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  2. Grazie, scusa il ritardo, ho letto solo ora i commenti al blog, spero che tu abbia passato una bellissima festa di Ostara, comunque ti auguro ugualmente di passare una felicissima primavera! )O(

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