giovedì 10 marzo 2011

Il cosmo dello sciamano



9. Tre sono le cose su cui ciascun Viandante dovrebbe riflettere: da dove viene, dove si trova, e dove andrà
(Triadi bardiche di Taliesin Enion Vawr)

Attraverso lo studio della letteratura e dei miti celtici possiamo comprendere alcuni aspetti della cosmologia in ci vivevano gli sciamani: non si discosta molto dalle mappe dell’universo tramandati da altre culture, ma ha in sé un’aura di inconfondibile “celticità”!
Lo sciamano si muove dentro e attraverso un universo a tre livelli: il Mondo Superiore, Il Mondo di Mezzo e il Mondo Inferiore – tutti collegati dal Grande Albero.
Lo sciamano siede al centro, appoggiandosi all’albero stesso che si protende verso l’alto nelle più profonde regioni dello spazio dove le stelle si affollano attorno ai suoi rami, il sole e la luna si alternano nel giorno e nella notte dando vita alle stagioni dell’anno. Attorno ci sono gli otto punti cardinali della ruota sacra: le quattro direzioni nord, est, sud e ovest e i quattro punti che attraversano i quadranti: nord-est, nord-ovest, sud-est e sud-ovest.
Il Mondo di Mezzo si espande in tutte le direzioni dal centro: è il posto dove viviamo e respiriamo, dotato allo stesso tempo di una dimensione ultraterrena. Il Mondo Ultraterreno interpenetra costantemente questo regno, sovrapponendosi in una maniera tale che a volte possiamo passare da una dimensione a un’altra, se abbiamo le chiavi e conosciamo la strada. Da qui gli sciamani iniziano i loro viaggi, sia scalando il tronco verso il Mondo Superiore, sia andando in giù, verso il Mondo Inferiore. Il Mondo Superiore è un luogo abitato da stelle, influenze incrociate e divinità, nel quale si vive il cambiamento di punto focale dei mondi interiore ed esterno. Da esso possiamo vedere tutto il cosmo e muoverci verso l’esterno dentro di esso. Poiché, sebbene l’universo dello sciamano sia abbastanza piccolo da essere racchiuso in una nocciola, è anche più vasto del nostro più grande sforzo di immaginazione.
Sotto sta la Radice dell’Albero, il regno dell’Oltretomba dove gli spiriti della terra e del fuoco si muovono e dove dimora il Signore di questo regno. È anche il regno degli animali e di un dio dalla testa di cervo che sorveglia il Pozzo di Segais, dal quale sgorgano i sette fiumi della vita che attraversano l’Oltretomba e si riversano verso l’alto in un arcobaleno che cresce fino a circondare gli altri mondi. Dietro di esso vi è l’imponente raffigurazione del Dio della Terra, una statua scolpita nella roccia viva. Racchiusi nell’arcobaleno galleggiante, corrono o volano tutti gli animali totem, gli spiriti dell’aria e dell’acqua che lo sciamano invoca. In cima al Mondo Sotterraneo risplendono le stelle della terra, i cristalli che danno potere, illuminano e riflettono le stelle del firmamento. Dall’Oltretomba arrivano gli insegnamenti degli avi, gli antichi fondatori della razza celtica: qui si trova il più profondo substrato della tradizione sciamanica.
I tre mondi, dunque, sono collegati fra loro e vengono percepiti come qualcosa che cresce all’interno del guscio di una nocciola disposta sul bordo del Pozzo di Segais da dove, secondo la tradizione, deriva tutta la conoscenza. Lo sciamano viaggia fino a quel punto alla ricerca della saggezza e della comprensione; lì, dove tutte le forme archetipe devono essere ricercate, ogni cosa è collegata con le altre. Questa è la realtà del mondo-ombra nel quale abitiamo e che contiene i veri aspetti di tutti gli esseri appartenenti al mondo animale, al regno umano e al Mondo Ultraterreno che interagiscono, cambiano e si influenzano l’un l’altro attraverso l’eternità. Qui gli sciamani camminano tra i mondi e nei mondi, penetrando a fondo nel cuore della creazione, scoprendo il posto che loro e le persone che essi aiutano occupano al suo interno.
Gli sciamani percorrono grandi distanze all’interno del tempo e dello spazio. Sono in grado di incontrare una stupefacente varietà di esseri, come animali, uccelli, pesci, déi e persino forze astratte, da cui prendono le informazioni di cui hanno bisogno per guidare, guarire o consigliare se stessi o chi si rivolge a loro. Così, se lo sciamano vuole sapere se è consigliabile tagliare un albero nel proprio giardino, o nel giardino di un proprio assistito, entrerà probabilmente nel regno interiore a livello della terra e, dopo aver incontrato lo spirito dell’albero, potrà esaudire la sua richiesta. Oppure, se gli viene richiesto di guarire, visiterà il luogo interiore dal quale è possibile vedere più chiaramente la natura della malattia e scoprire, attraverso coloro che lo aiutano, il miglior tipo di cura.
Qui anche voi imparerete a viaggiare familiarizzandovi, a lungo andare, con le Terre Multicolori che sono fuori dalla dimensione temporale e spaziale del nostro mondo. Ma prima di poterlo fare, dovrete comprendere l’orientamento sciamanico della vostra dimensione, il Mondo di Mezzo. Ognuno dei punti fissi si correla con quelli del Mondo Ultraterreno e una volta conosciuti a fondo siete liberi di proseguire oltre nel cammino.
Esiste un unico simbolo comune a tutte le tradizioni sciamaniche del mondo, che appare scolpito su pietra in tutti i paesi celtici: la croce celtica, a volte ingrandita fino a diventare una ruota o otto raggi. Quando avrete compreso come si costruisce e quali qualità e corrispondenze si possono porre attorno e all’interno di essa, avrete costruito una solida base dalla quale esplorare sia i mondi superiori sia quelli inferiori.
L’abbondanza di questo simbolo testimonia non solo la sua importanza per i Celti, ma anche il modo in cui l’ordine naturale si riflette in ogni dimensione; è lo schema di base delle quattro direzioni, più quella superiore e inferiore, che insieme costituiscono una mappa applicabile a tutti i mondi. I Celti riconobbero la forma della ruota in molte cose, come fecero molte altre culture antiche. In un recente studio su questo simbolo da fonti archeologiche e mitiche, la studiosa celtica Miranda Green ha catalogato centinaia di esempi in cui la ruota appare. Naturalmente non tutti si possono applicare al presente studio, ma l’importanza di questo simbolo per lo sciamanesimo celtico è indiscutibile.
Si è accertato che la ruota rappresenta quasi sempre l’alternarsi delle stagioni.

Da: Sciamanesimo celtico di John Matthews

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