1. Tre sono le cose che il Viandante non può controllare: il Tempo, lo Spazio e la Verità
(Triadi Bardiche di Taliesin Enion Vawr)
(Triadi Bardiche di Taliesin Enion Vawr)
Una delle prime qualità che definiscono il punto di vista sciamanico è l’acquisizione del pensiero non lineare. È difficile vivere nel mondo senza tempo, ed è ancora più difficile rompere gli schemi della vita che governano il nostro modo di pensare. Siamo abituati a vedere la vita come un semplice viaggio dalla nascita alla morte, scandito da numerosi punti chiaramente definiti: la scuola, il lavoro, il matrimonio, la casa, i bambini, la pensione e così via. Ciò che dobbiamo fare è considerare la vita come una spirale mistica che si spinge simultaneamente verso l’alto e verso il basso: una spirale che ricorre in eterno, in cui ogni parte può toccare ogni altra, allo stesso tempo. In questo modo tutte le eventualità diventano possibili e il nostro posto nello schema delle cose diventa ancor più chiaramente definito.
Questo modo di pensare era tipico dei popoli antichi, compresi i Celti. Per tutti il tempo era sacro e nel tempo sacro avvenivano eventi che riguardavano tutta la creazione. Come sottolinea l’antropologo Joseph Epes Brown: “Gli eventi o i processi trasmessi attraverso la tradizione orale tendono a non essere raccontati in termini di tempo passato o tempo futuro in un senso lineare. In effetti, la maggior parte delle lingue originarie non possiedono termini simili per esprimere questo concetto. Parlano piuttosto di un continuo infinito presente” (Highwater: Primal Mind).
Ciò, a sua volta, conduce a un altro stadio di consapevolezza sciamanica: la padronanza del tempo stesso. Viviamo in un mondo governato dal tempo. Ci alziamo, viviamo i nostri giorni e andiamo a dormire secondo lo scandire degli orologi, i quali svuotano e dividono le nostre vite in segmenti appositi. Eppure nella realtà il tempo non esiste: è soltanto un modo convenzionale di suddividere la continuità dei giorni, di offrire una serie di opportuni punti di demarcazione nel nostro viaggio quotidiano. Con esso misuriamo la distanza che abbiamo percorso e quella che dobbiamo ancora percorrere.
Niente di tutto ciò è veramente necessario. Imparare a vivere senza tempo, letteralmente al di fuori del tempo, significa scoprire uno dei segreti più importanti dello sciamanesimo: come vivere per sempre in un singolo momento e come viaggiare avanti e indietro attraverso il tempo senza bisogno della macchina del tempo di Wells.
Ciò che di fatto stiamo cercando sono uno spazio sacro e un tempo sacro in cui le realtà mitiche del passato antico vivono ancora e hanno un rapporto con noi oggi. In queste storie antiche non c’è divisione netta di tempo e spazio. Ogni cosa avviene subito ed è difficilmente prevedibile.
Nella nostra era, anche se stiamo riacquistando consapevolezza dell’importanza del mito nelle nostre vite, tendiamo a pensare a esso come a qualcosa che è avvenuto, se mai avvenne effettivamente, in un lontano passato. Ma questi eventi mitici stanno ancora avvenendo e continueranno a verificarsi finché ci saranno coloro che riconoscono il potere di queste storie archetipe.
Studiate qualsiasi storia antica celtica e scoprirete che i riferimenti al tempo sono praticamente inesistenti. Al massimo troverete menzione delle stagioni, del giorno e della notte, della crescita dei personaggi dall’infanzia allo stato adulto fino alla vecchiaia. Ciò in parte è dovuto al fatto che chi le ha raccontate, molto prima che venissero trascritte, viveva al di fuori del tempo, in una realtà ultraterrena (incidentalmente questo è il motivo per il quale quando meditate a volte incontrate personaggi della storia che vi parlano del presente o del futuro; questi termini sono relativi e non hanno alcun significato reale all’interno della vostra esperienza di visione; non sono “fantasmi”, ma sono parte della continuità viva del tempo e dello spazio che non possono essere misurate con l’orologio o il regolo, ma hanno dimensionalità di altro tipo).
Per avere un’idea di questo cercate di scrivere il vostro racconto mitico senza riferirvi affatto al moderno concetto di tempo. Considerate come potreste cominciare “C’era una volta…” Cosa significa? Qual è il tempo a cui ci si riferisce e in cosa differisce dalla comprensione ontologica generale del mondo? La vostra storia avrà un inizio, una parte centrale e una fine come è stato insegnato in tempi remotissimi ai buoni scrittori di novelle? O sarà collocata in un non-tempo, come in un sogno? Per gli aborigeni australiani tutti gli eventi hanno luogo nel “Tempo di sogno”, una struttura di riferimento che comprende ogni cosa: tempo, spazio e anche la cosiddetta realtà tridimensionale.
Così, quando il grande bardo celtico Taliesin scrisse, a proposito delle sue origini:
Io ero con il mio re
nei cieli
quando Lucifero cadde
nel più profondo inferno.
Io ero nell’arca con Noé e Alfa.
Sono stato testimone della distruzione
di Sodoma e Gomorra…
Non intendeva dire che è stato fisicamente presente a questi eventi, ma che la sua comprensione del tempo era diversa dalla nostra; che abolendo il tempo egli era capace di essere simultaneamente in tutti i punti all’interno di un continuo presente.
Ciò può sembrare difficile e oscuro, ma ci sono modi in cui potete sperimentarlo. Andate a fare una gita in campagna senza portare l’orologio. Cercate di osservare il levarsi e il calare del sole e provate a indovinare l’ora del giorno. Questo è il primo passo verso l’abbandono totale del tempo. A casa toglietevi l’orologio per un giorno, nascondete le sveglie, spegnete la radio e la televisione (questo è sempre un buon inizio per la pratica sciamanica!). Dopo un periodo iniziale in cui guarderete ogni due minuti al polso o alla parete, scoprirete che iniziate a sentirvi liberi. Se riuscite a portare avanti questo esperimento per più di un giorno, inizierete a vivere secondo un ritmo naturale e, quando mediterete, il vostro viaggio sarà più profondo (al di fuori del tempo non c’è alcun senso di abbandono o di ritorno: siete semplicemente sospesi nel calderone della memoria e della dimenticanza finché non desiderate tornare). Una volta che avrete fatto questo, anche se sarete costretti a vivere ancora secondo i ritmi dell’orologio, non avrete più la stessa sensazione nei suoi confronti, ma vedrete ciò come relativo e con un’influenza meno restrittiva sulla vostra vita.
Ora cercate di meditare sul concetto del tempo. Vi accorgerete presto che siete ridotti o a concetti lineari (il tempo è un continuo) o a cicli ricorrenti. “Gli inizi e le fini non hanno inizio o termine…” (usate questi concetti con parole vostre come un pensiero da seminare). Il tempo stesso, dunque, è illusorio. Ma se, quando meditate, riuscite a liberarvi gradualmente dalle parole e dai processi razionali che dettano legge in ogni momento di veglia (sia che lo ammettiate o meno), inizierete ad avvicinarvi alla mentalità dello sciamano. È vero che può essere impossibile vivere nel mondo moderno abbandonando il tempo, ma una volta che diventerete consapevoli delle alternative siete per lo meno a metà strada verso il cammino per liberarvi dalla tirannia dell’orologio e del calendario e sostituirli con qualcosa di infinitamente più profondo.
Adesso dovete, dunque, iniziare il vostro grande viaggio. Avete molta strada da percorrere, molti mondi da esplorare, molti esseri da conoscere. Sono tutti parte di un grande cosmo che l’Artefice di Tutto ha creato per noi, da vivere e scoprire con ogni nuovo giorno. Ora che avete iniziato a conoscere quello che i vostri sensi vi possono insegnare, è tempo di proseguire verso il successivo gradino dell’addestramento, per conoscere personalmente le dimensioni dei mondi interiori nei quali entrerete presto
Da: Sciamanesimo celtico di John Matthews
Questo modo di pensare era tipico dei popoli antichi, compresi i Celti. Per tutti il tempo era sacro e nel tempo sacro avvenivano eventi che riguardavano tutta la creazione. Come sottolinea l’antropologo Joseph Epes Brown: “Gli eventi o i processi trasmessi attraverso la tradizione orale tendono a non essere raccontati in termini di tempo passato o tempo futuro in un senso lineare. In effetti, la maggior parte delle lingue originarie non possiedono termini simili per esprimere questo concetto. Parlano piuttosto di un continuo infinito presente” (Highwater: Primal Mind).
Ciò, a sua volta, conduce a un altro stadio di consapevolezza sciamanica: la padronanza del tempo stesso. Viviamo in un mondo governato dal tempo. Ci alziamo, viviamo i nostri giorni e andiamo a dormire secondo lo scandire degli orologi, i quali svuotano e dividono le nostre vite in segmenti appositi. Eppure nella realtà il tempo non esiste: è soltanto un modo convenzionale di suddividere la continuità dei giorni, di offrire una serie di opportuni punti di demarcazione nel nostro viaggio quotidiano. Con esso misuriamo la distanza che abbiamo percorso e quella che dobbiamo ancora percorrere.
Niente di tutto ciò è veramente necessario. Imparare a vivere senza tempo, letteralmente al di fuori del tempo, significa scoprire uno dei segreti più importanti dello sciamanesimo: come vivere per sempre in un singolo momento e come viaggiare avanti e indietro attraverso il tempo senza bisogno della macchina del tempo di Wells.
Ciò che di fatto stiamo cercando sono uno spazio sacro e un tempo sacro in cui le realtà mitiche del passato antico vivono ancora e hanno un rapporto con noi oggi. In queste storie antiche non c’è divisione netta di tempo e spazio. Ogni cosa avviene subito ed è difficilmente prevedibile.
Nella nostra era, anche se stiamo riacquistando consapevolezza dell’importanza del mito nelle nostre vite, tendiamo a pensare a esso come a qualcosa che è avvenuto, se mai avvenne effettivamente, in un lontano passato. Ma questi eventi mitici stanno ancora avvenendo e continueranno a verificarsi finché ci saranno coloro che riconoscono il potere di queste storie archetipe.
Studiate qualsiasi storia antica celtica e scoprirete che i riferimenti al tempo sono praticamente inesistenti. Al massimo troverete menzione delle stagioni, del giorno e della notte, della crescita dei personaggi dall’infanzia allo stato adulto fino alla vecchiaia. Ciò in parte è dovuto al fatto che chi le ha raccontate, molto prima che venissero trascritte, viveva al di fuori del tempo, in una realtà ultraterrena (incidentalmente questo è il motivo per il quale quando meditate a volte incontrate personaggi della storia che vi parlano del presente o del futuro; questi termini sono relativi e non hanno alcun significato reale all’interno della vostra esperienza di visione; non sono “fantasmi”, ma sono parte della continuità viva del tempo e dello spazio che non possono essere misurate con l’orologio o il regolo, ma hanno dimensionalità di altro tipo).
Per avere un’idea di questo cercate di scrivere il vostro racconto mitico senza riferirvi affatto al moderno concetto di tempo. Considerate come potreste cominciare “C’era una volta…” Cosa significa? Qual è il tempo a cui ci si riferisce e in cosa differisce dalla comprensione ontologica generale del mondo? La vostra storia avrà un inizio, una parte centrale e una fine come è stato insegnato in tempi remotissimi ai buoni scrittori di novelle? O sarà collocata in un non-tempo, come in un sogno? Per gli aborigeni australiani tutti gli eventi hanno luogo nel “Tempo di sogno”, una struttura di riferimento che comprende ogni cosa: tempo, spazio e anche la cosiddetta realtà tridimensionale.
Così, quando il grande bardo celtico Taliesin scrisse, a proposito delle sue origini:
Io ero con il mio re
nei cieli
quando Lucifero cadde
nel più profondo inferno.
Io ero nell’arca con Noé e Alfa.
Sono stato testimone della distruzione
di Sodoma e Gomorra…
Non intendeva dire che è stato fisicamente presente a questi eventi, ma che la sua comprensione del tempo era diversa dalla nostra; che abolendo il tempo egli era capace di essere simultaneamente in tutti i punti all’interno di un continuo presente.
Ciò può sembrare difficile e oscuro, ma ci sono modi in cui potete sperimentarlo. Andate a fare una gita in campagna senza portare l’orologio. Cercate di osservare il levarsi e il calare del sole e provate a indovinare l’ora del giorno. Questo è il primo passo verso l’abbandono totale del tempo. A casa toglietevi l’orologio per un giorno, nascondete le sveglie, spegnete la radio e la televisione (questo è sempre un buon inizio per la pratica sciamanica!). Dopo un periodo iniziale in cui guarderete ogni due minuti al polso o alla parete, scoprirete che iniziate a sentirvi liberi. Se riuscite a portare avanti questo esperimento per più di un giorno, inizierete a vivere secondo un ritmo naturale e, quando mediterete, il vostro viaggio sarà più profondo (al di fuori del tempo non c’è alcun senso di abbandono o di ritorno: siete semplicemente sospesi nel calderone della memoria e della dimenticanza finché non desiderate tornare). Una volta che avrete fatto questo, anche se sarete costretti a vivere ancora secondo i ritmi dell’orologio, non avrete più la stessa sensazione nei suoi confronti, ma vedrete ciò come relativo e con un’influenza meno restrittiva sulla vostra vita.
Ora cercate di meditare sul concetto del tempo. Vi accorgerete presto che siete ridotti o a concetti lineari (il tempo è un continuo) o a cicli ricorrenti. “Gli inizi e le fini non hanno inizio o termine…” (usate questi concetti con parole vostre come un pensiero da seminare). Il tempo stesso, dunque, è illusorio. Ma se, quando meditate, riuscite a liberarvi gradualmente dalle parole e dai processi razionali che dettano legge in ogni momento di veglia (sia che lo ammettiate o meno), inizierete ad avvicinarvi alla mentalità dello sciamano. È vero che può essere impossibile vivere nel mondo moderno abbandonando il tempo, ma una volta che diventerete consapevoli delle alternative siete per lo meno a metà strada verso il cammino per liberarvi dalla tirannia dell’orologio e del calendario e sostituirli con qualcosa di infinitamente più profondo.
Adesso dovete, dunque, iniziare il vostro grande viaggio. Avete molta strada da percorrere, molti mondi da esplorare, molti esseri da conoscere. Sono tutti parte di un grande cosmo che l’Artefice di Tutto ha creato per noi, da vivere e scoprire con ogni nuovo giorno. Ora che avete iniziato a conoscere quello che i vostri sensi vi possono insegnare, è tempo di proseguire verso il successivo gradino dell’addestramento, per conoscere personalmente le dimensioni dei mondi interiori nei quali entrerete presto
Da: Sciamanesimo celtico di John Matthews
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